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Sabato, 20 Aprile 2024
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Due santi e un quartiere: la storia del nome e del simbolo di Porta Sant'Andrea

Chi era il santo che ha dato il nome al quartiere e la storia del simbolo

Un quartiere che unisce nel proprio nome due santi. E' il caso Porta Sant'Andrea che deve il proprio nome ad un santo aretino vissuto nel IV secolo. Si tratta di Andrea Guasconi che, secondo quando riportano le agiografie, venne ucciso insieme alla propria famiglia durante le persecuzioni ordinate dall'imperatore romano Giuliano. La chiesa aretina celebra e ricorda Sant'Andrea Guasconi ogni 18 agosto, una festa che un tempo era sentita maggioramente mentre oggi è scomparsa anche se nella prima domenica successiva a quella data vengno celebrate funzioni liturgiche a cui partecipano anche  i quartieristi biancoverdi.

Il santo aretino ha dato il nome al quartiere di Porta Trento Trieste, ma in realtà sui vestiti e sui vessilli di Porta Sant'Andrea compare il simbolo di un altro santo. La 'X' che contraddistingue i biancoverdi è una decusse, il simbolo di Sant'Andrea Apostolo che venne martirizzato tramite la crocifissione a Patrasso nel 60 d.C.
L'aspostolo chiese espressamente, secondo la tradizione, di essere crocefisso su una decusse per non osare eguagliare il martirio di Gesù. Da allora la 'X' è il simbolo di Sant'Andrea Apostolo e adottato anche dal quartiere della Giostra del Saracino.

L'unico simbolo che rimanda invece ad Andrea Guasconi al momento dell'ingresso in piazza dei figuranti di Porta Sant'Andrea è il vessillo con l'immagine del santo recante la palma del martirio.Porta_Sant_Andrea_Guasconi_vessillo

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