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Grotte, mulini e San Francesco. La storia dell'Eremo delle Celle

Un luogo cortonese di grande fascino raccontato con le parole e le foto di Gabriele Ruffoli

Riceviamo e pubblichiamo il contributo di Gabriele Ruffoli sull'Eremo delle Celle di Cortona.

L'Eremo delle Celle

Per chi è alla ricerca di pace e tranquillità tra la natura della Toscana, l’Eremo Le Celle è sicuramente il luogo ideale. Questo complesso è intriso di grande spiritualità e sorge a soli cinque chilometri dal bellissimo centro storico di Cortona in provincia di Arezzo. Famoso per aver a lungo ospitato San Francesco, secondo la tradizione qui il Poverello di Assisi scrisse il suo testamento spirituale.

L'Eremo delle Celle di Cortona (Foto Gabriele Ruffoli)

La storia dell’Eremo Le Celle però inizia ben prima dell’arrivo di San Francesco, infatti il nome della località cortonese evoca l’antica presenza di piccole grotte ricavate nella roccia e utilizzate dai pastori e dai contadini locali. La forza del torrente dei Cappuccini, in particolare, veniva sfruttata per alimentare dei mulini ad acqua un tempo presenti in quella zona.

San Francesco arrivò a Cortona nel 1211 insieme a frate Silvestro. Ma fu grazie all’aiuto di Guido Vagnotelli che conobbe questo luogo situato alle falde del Monte Sant’Egidio a circa 580 metri slm. Il Poverello ricavò subito alcune celle, tra cui quella in cui più volte soggiornò, fino a pochi mesi prima di morire. All’Eremo, San Francesco, nel 1226 scrisse quello che viene definito il suo testamento spirituale. La sua presenza segnò le genti locali, tra cui Santa Margherita da Cortona che divenne la “terza perla del francescanesimo”. Dopo la morte di Francesco, l’Eremo Le Celle venne sistemato e ampliato da frate Elia.

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