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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Orione, Andromeda e la costellazione dei Pesci. Il cielo di dicembre sopra ad Arezzo

La volta celeste raccontata dal Nuovo Gruppo Astrofili. Tutte le costellazioni, i pianeti e gli appuntamenti da non perdere

Dicembre ci regala uno dei cieli più belli dell’anno caratterizzato da stelle molto luminose e facilmente osservabili anche ad occhio nudo. Dicembre segna anche l’inizio dell’inverno. L’inverno meteorologico inizia il 1 dicembre, mentre il giorno 22 la nostra stella è alla minima altezza sull’orizzonte al momento del passaggio in meridiano (+24,5°). Sarà questo il giorno del Solstizio d’Inverno (dal latino “solstitium”, che significa “Sole immobile”, stazionario perché la sua apparente caduta in altezza sembra progressivamente arrestarsi). Da questo momento ha inizio nel nostro emisfero l’inverno astronomico. Il giorno del Solstizio invernale è ovviamente anche quello con meno ore di luce di tutto l’anno, 8h57m per Arezzo.

Protagonisti di dicembre sono le imponenti costellazioni di Orione (in opposizione il 13 dicembre e quindi alla miglior visibilità dell’anno), del Toro, dei Gemelli che insieme alle più piccole Cane Maggiore e Cane Minore riempiono il cielo a sud-est di stelle molto brillanti. 

Dopo una lunga assenza, con dicembre torna visibile Venere, sull’orizzonte ovest dopo il tramonto. Ad oriente la mattina sono visibili Mercurio ma soprattutto Marte, le cui ore di visibilità crescono progressivamente nel corso del mese. Salutiamo invece i giganti Giove e Saturno che ci hanno accompagnato per tutta l’estate; torneranno visibili nella prima parte del 2020, al mattino.

Nel periodo che va dal 7 al 17 dicembre, guardando verso la costellazione dei Gemelli, è possibile assistere al magnifico fenomeno dello sciame meteoritico delle Geminidi, le “stelle cadenti” invernali. Lo sciame delle Geminidi, anche se meno famoso dello sciame estivo delle Perseidi, è uno dei più attivi.  Il picco di attività è atteso tra le 3:00am del 14 dicembre e la mezzanotte del 15 con circa 88 meteore all’ora. Purtroppo quest’anno le Geminidi saranno disturbate dalla luce della Luna al 90% della fase, che renderà più difficile la visione.

Infine, chiudiamo, con la “mini” cometa del Natale 2019: la cometa C/2017 T2 PanSTARRS secondo le previsioni, a fine dicembre, raggiungerà una magnitudine inferiore a 10 per poi aumentare la luminosità fino alla ottava magnitudine in primavera. In particolare Il 16 dicembre transiterà in prossimità di NGC 1528, un bell’ammasso aperto del Perseo. Per osservare la cometa è necessario un telescopio e sarà una buona occasione per scattare una bella fotografia che riprenda entrambi gli oggetti.

Schermata 2019-12-02 alle 11.32.39-2Continuano gli spettacoli al Planetario presso la Città del Natale al Prato di Arezzo. Ogni giorni fino al 6 gennaio sono proiettati filmati, mostrato il cielo in 3D ed organizzate conferenze tematiche all’interno della cupola, un’occasione per grandi e bambini per godere delle meraviglie del nostro universo. 

Il 7 e 8 dicembre a partire dalle 16:00 saranno inoltre presenti i nostri telescopi per poter osservare i dettagli del nostro splendido satellite Luna.

Vi aspettiamo. 

Per informazioni: 

Dato che la prossima edizione del cielo del mese sarà nel 2020, lo staff del Gruppo Astrofili di Arezzo augura buon Natale e felice 2020, ricco di osservazioni e gioia.

La costellazione di Orione

Schermata 2019-12-02 alle 11.36.22-2Orione, il Cacciatore (in latino Orion) è un'importante costellazione protagonista del cielo invernale nel nostro emisfero, famosa soprattutto per le sue stelle brillanti. 

La costellazione di Orione è una delle più semplici da riconoscere e da osservare anche dal centro città e contiene un gran numero di stelle luminose. La sua forma ricorda quella di una clessidra e la sua caratteristica più rilevante è l'allineamento di tre stelle di quasi pari luminosità poste al centro della figura, la famosa Cintura di Orione. La parte nordorientale di Orione mostra un arco di stelle di terza e quarta magnitudine, che secondo la tradizione costituisce l’asterismo dello Scudo di Orione.

 Principali stelle:

  • Rigel (β Orionis) è la stella più luminosa della costellazione (magnitudine 0,2). Il suo nome deriva da un'espressione araba e significa "il piede sinistro di Colui che è Centrale". Situata nel vertice sinistro in basso, è una supergigante blu estremamente calda e luminosa
  • Betelgeuse (α Orionis), di magnitudine 0,5, è una supergigante rossa di notevoli dimensioni. Posizionata al vertice destro in alto, se fosse messa al posto del Sole, i suoi strati più esterni ingloberebbero l'orbita del pianeta Giove.

La costellazione di Orione cela anche uno degli oggetti più belli ed affascinanti del cielo: la Nebulosa di Orione (M42). Situata al centro della Spada di Orione la Nebulosa di Orione è una delle nebulose a diffusione più brillanti del cielo. Dista circa 1.200 anni luce dalla Terra e si estende per circa 24 anni luce. Ad occhio nudo e con piccoli binocoli ha un aspetto di un piccolo batuffolo; con strumenti più potenti è possibile individuare, al suo interno, un gruppo di stelline azzurre, quattro delle quali sono disposte a formare un trapezio. E’ formata da un enorme ammasso di polveri cosmiche, idrogeno, ossigeno che sottoposti a pressioni enormi si addensano, raggiungono temperature estreme, formando nuove stelle. Guardare la Nebulosa di Orione significa guardare un posto dell’universo dove nascono nuovo nuove stelle … non è affasciante?

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Le costellazioni di dicembre

Ad ovest, nella prima parte della notte sono ancora visibili le ultime costellazioni estive ed autunnali.

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Basso sull’orizzonte è possibile ancora osservare la costellazione del Cigno facilmente riconoscibile grazie alla luminosa stella Deneb vertice della coda. Andando verso sud si incontrano, la costellazione del Pegaso caratterizzata dall’imponente quadrilatero, la debole costellazione zodiacale dei Pesci e la Balena, ampia costellazione caratterizzata da una specie di cerchio in alto, che rappresenta la testa del cetaceo.

E’ a sud-est che dicembre ci regala uno dei più bei cieli dell’anno, caratterizzato da stelle molto luminose, ammassi aperti e nebulose diffuse.

Schermata 2019-12-02 alle 11.45.52-2

L’imponente costellazione di Orione è il protagonista del periodo, accompagnato dagli inseparabili cani da caccia: Cane Maggiore in basso, la cui stella alpha, Sirio, è la stella più brillante dell’intera volta celeste e Cane Minore, piccola costellazione dalla discutibile forma di una semplice linea, facilmente individuabile grazie alla brillante stella alpha Procione. Betelgeuse (supergigante rossa, spalla destra del grande cacciatore Orione) insieme a Sirio e Procione formano l’asterismo del Triangolo Invernale che ci accompagnerà fino alla primavera. Sopra Orione, verso est troviamo il Toro costellazione di dimensioni medio-grandi, facile da individuare per la presenza del brillante ammasso delle Pleiadi, il più luminoso ammasso di stelle dell'intera volta celeste. Le Pleiadi, riconoscibili con facilità, si trovano nella parte più occidentale della costellazione e sono ben visibili anche dai cieli cittadini. Il Toro continua in direzione est-sudest con un altro gruppo di stelle molto noto e luminoso, quello delle Iadi: stelle sparse su un diametro di cinque gradi quadrati, apparentemente dominate da una stella arancione di magnitudine 0,98, chiamata Aldebaran, la più brillante della costellazione, che costituisce l'occhio del Toro. Ad est del Toro troviamo i Gemelli caratterizzata da due brillanti stelle, di luminosità molto simile, che hanno il nome dei due gemelli Dioscuri della mitologia greca: Castore (α Geminorum), stella binaria telescopica (in realtà composta da sei stelle), e Polluce (β Geminorum), che nonostante la lettera greca assegnatale è la più brillante della costellazione.

Pianeti

Con dicembre, Giove e Saturno escono di scena, lasciando il trono di protagoniste alla brillante Venere, visibile ad ovest subito dopo il tramonto, e Marte osservabile ad est, poco prima dell’alba. 

Mercurio

Schermata 2019-10-30 alle 13.34.26-2Nel corso dei primi giorni di dicembre il pianeta presenta ancora una buona visibilità al mattino presto. Sorge circa un’ora e mezza prima del Sole e ci sono buone opportunità di riuscire ad avvistarlo tra le prime luci dell’alba sull’orizzonte orientale, poco più in basso rispetto a Marte. Nell’ultima parte del mese Mercurio si avvicina al Sole e diventa inosservabile.

Venere

Schermata 2019-10-30 alle 13.34.49-2Con il mese di dicembre l’intervallo di osservabilità del pianeta si estende ulteriormente e Venere diventa il protagonista senza rivali del cielo serale. Da segnalare la congiunzione con Saturno del giorno 11. Alla fine dell’anno Venere tramonta quasi tre ore dopo il Sole e al calare dell’oscurità possiamo ammirarlo a lungo sull’orizzonte a Sud-Ovest. Venere completa il suo percorso nella costellazione del Sagittario e dal 20 dicembre nel Capricorno.

Marte

Schermata 2019-10-30 alle 13.35.14-2Il pianeta rosso è osservabile sull’orizzonte orientale dove al mattino presto sorge prima di Mercurio. Il tempo a disposizione per osservarlo cresce gradualmente nel corso del mese. Il 1° dicembre troviamo il pianeta rosso sul limite tra le costellazioni della Vergine e della Bilancia. Marte attraversa gran parte della costellazione e termina l’anno non lontano dal confine con lo Scorpione.

Giove

Schermata 2019-10-30 alle 13.35.34-2Abbiamo osservato il pianeta gigante per gran parte dell’anno, ma con il mese di dicembre possiamo salutare uno dei protagonisti dei cieli serali del 2019. Giove è ormai inosservabile, e, dopo i primi giorni di dicembre, diventa impossibile scorgerlo nella luce del crepuscolo mentre si avvicina sempre più al Sole, con cui raggiunge la congiunzione il 27 dicembre. Nel 2020 tornerà visibile al mattino presto, tra le luci dell’alba. Giove termina l’anno nella costellazione del Sagittario.

Schermata 2019-10-30 alle 13.35.56-2Saturno

Ultime settimane di osservabilità serale per Saturno, la cui osservabilità è molto simile a quella di Venere, con cui si trova in congiunzione l’11 dicembre. Negli ultimi giorni del mese Saturno, anticipando sempre più l’orario del proprio tramonto, diventa praticamente inosservabile, molto basso sull’orizzonte occidentale, sempre più vicino al Sole, con cui raggiungerà la congiunzione nel mese di gennaio del 2020. Saturno si trova ancora nella costellazione del Sagittario.

Le fasi lunari

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Gruppo astrofili Arezzo

Per informazioni, domande, o solo curiosità, vi invito a contattare il Gruppo Astrofili di Arezzo 

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