Stop al “raddoppio” del termovalorizzatore di San Zeno
Riceviamo e pubblichiamo la nota del gruppo Arezzo Bene Comune.
"L’incubo del “raddoppio” del termovalorizzatore di San Zeno si sta realizzando: come cittadini del comune di Arezzo vogliamo esprimere la nostra disapprovazione. Condividiamo le parole del Presidente Cherici quando afferma che: “l’ambiente appartiene a tutti, indistintamente, è un patrimonio collettivo”. Purtroppo solo parole, i fatti non ci permettono di sentirci tutelati. Siamo completamente contrari a questa azione, che riteniamo non corretta, non adeguata e non più attuale. Mentre tutte le direttive dell’Unione Europea vanno verso un deciso e progressivo aumento della raccolta differenziata e un’incentivazione della riduzione dei rifiuti, la nostra amministrazione decide di “raddoppiare” il termovalorizzatore, portandolo da una capacità di temovalorizzazione di 45.600 tonnellate annue a 75.000. Questo aumento trasformerà il termovalorizzatore di San Zeno in uno dei pochi agibili in Toscana e, vista la politica di riciclaggio Europea e il potenziamento della raccolta differenziata, è prevedibile (e auspicabile) una riduzione del materiale inviato dalla provincia di Arezzo; di conseguenza il nostro termovalorizzatore, per poter essere valorizzato e ammortizzato, dovrà raccogliere rifiuti anche da altre province. Non si tratta di guardare solo il nostro orticello, ma di chiedere la difesa di un territorio già gravemente appesantito da altre fonti inquinanti, quali l’autostrada e le fabbriche orafe. Inoltre, i dati che definiscono il fabbisogno risalgono ad una pianificazione fatta nel 2008, dodici anni fa, quindi ormai non sono più attendibili; la situazione internazionale è cambiata e la scienza è andata avanti: il progetto, approvato a distanza di 12 anni (2020), prevede la fine dei lavori nel 2024, sedici anni dopo la definizione dei fabbisogni su cui si basa la sua approvazione. Chiediamo pertanto, vista la delicata fase delle elezioni comunali che ci attende a Settembre 2020, che i lavori vengano sospesi. Invitiamo il Sindaco Ghinelli a bloccare l’operazione e a iniziare un dialogo costruttivo, diversamente da come è stato fatto finora, con la cittadinanza; chiediamo inoltre ai candidati Sindaco di prendere una chiara posizione in merito. Solo il primo cittadino, come capo del comune Arezzo, che detiene la maggioranza di Aisa Impianti, potrà bloccare questo incubo".
Gruppo Arezzo Bene Comune