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"Mio padre curato e salvato da angeli col camice". La lettera di un'aretina ai sanitari del San Donato

Attraverso un breve scritto una cittadina ha voluto ringraziare tutto il reparto di malattie infettive Covid 1 per le cure prestate al padre durante la sua degenza in ospedale

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di ringraziamento di una cittadina al reparto di malattie infettive Covid 1 dell'ospedale San Donato di Arezzo.

Per me il 5 aprile è stato un giorno bruttissimo perché mio babbo è stato ricoverato nell'area Covid 1 di malattie infettive per una polmonite bilaterale con insufficienza respiratoria. Quei minuti, quelle ore e quei giorni sono stati interminabili e disperati. Cinque giorni di casco dove ho ricevuto costantemente le chiamate delle dottoresse per l'aggiornamento sulla sua situazione.
Finalmente il 14 aprile mio babbo è stato dimesso e sono riuscita a riabbracciarlo. Con questo messaggio volevo ringraziare tutti, a partire dalle infermiere che non si tirano indietro in nulla e si prendono cura con grande professionalità dei loro pazienti. Grazie soprattutto al dottor Tacconi e alle sue collaboratrici. Sono degli angeli col camici che cercano di salvare vite ogni giorno. Grazie di cuore, questa Pasqua è stata un momento straordinario perché mi avete fatto il dono più grande: riabbracciare mio padre.

B.P

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