"Ti chiedo scusa per aver dubitato di te", la lettera di una lettrice ad un misterioso destinatario
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di scuse rivolta da una nostra lettrice ad un lettore che speriamo si riconosca e colga il messaggio inviato. La donna che scrive in queste righe esprime tutto il suo affetto, ma anche il rammarico per qualcosa che è accaduto nel loro recente passato. Ecco il testo: sperando che il destinatario la legga e che tra i due torni il feeling di un tempo....
"A volte si sente il bisogno di chiedere scusa...lo si comprende quando il rancore è ormai scemato...quando, nonostante sia stata una giornata orribile, il pensiero di quella persona con cui hai discusso ti fa accennare un sorriso, rendendo tutto il resto più semplice ed accettabile.
E allora capisci quanto sia importante per te quella persona...e quanto lo sia mettere da parte anche l'orgoglio.
Il fatto è proprio questo: si è molto di più, di ciò che il nostro umore dice di noi.
Ho lasciato per un po' decantare i pensieri prima di scrivere questa "lettera aperta" : bisogna lasciarli lì dove sono, per alcuni giorni almeno; devono fermentare col tappo, ribollire senza spettatori...evaporare come il cloro nell'acqua, allo scopo di essere opportunamente filtrati.
È trascorsa più di una settimana da quella nostra discussione : ero stata ferita per l'ennesima volta da qualcuno che era entrato nella mia vita privata per colpirmi...da una sconosciuta al telefono che (o per scherzo o per motivazioni che solo lei conosce) ci ha portato alla situazione attuale.
Voglio solo che tu ascolti queste parole: ti chiedo scusa per avere dubitato di te.
Sono consapevole dei miei sentimenti, ma questo non vuole esattamente dire che io li sappia gestire.
L'altra sera la mia mente ha elaborato le parole di quella sconosciuta al telefono in fretta -troppo- sovrastando con il suo rumore quello che avrei dovuto sentire dalla tua voce.
So benissimo che non dovrei essere gelosa di te. Non ne ho il diritto. So bene che le persone non sono "cose di proprietà".
Eppure siamo tutti esseri umani... anche io lo sono, e come te ho le mie emozioni e le mie paure incancrenite nel tempo, da quando sono piccola, dal mio trascorso...e nonostante tutto, che tu ci creda o no, ci sto lavorando.
A volte ho la sensazione di essere in un ciclo infinito in cui vengono messi alla prova giornalmente i miei sentimenti...ma tu sei sempre stato per me una costante : sei la persona con cui vorrei continuare a parlare, a dialogare, a ridere, a cui dedicare video e messaggi pensati e, perché no, divertenti...o a cui regalare piccoli pensieri...non vorrei mai discutere con te, perché mi fa male ogni volta.
Ho fatto tesoro di ciò che è accaduto e delle eventuali conseguenze che vorrai intraprendere nei miei confronti.
Ogni volta nella mia vita cerco di imparare dai miei errori...e forse, dal tuo punto di vista, ne sto commettendo uno anche oggi, ritenendolo, questo, un gesto plateale : il fatto è che questo è rimasto l'unico modo per poter essere certa che ti giungessero le mie scuse e perché tu le leggessi, avendo chiuso con me tutti i ponti della comunicazione (unico mezzo che ci permetteva di avvicinarci, data l'attuale distanza chilometrica e reale).Probabilmente questo messaggio, muoverà la curiosità di altri lettori di sapere chi ci sia dietro questa lettera aperta inviata ad una redazione di Arezzo...e forse ci sarà chi si metterà a ridere o chi si domanderà cosa sia accaduto tra le due parti in causa per arrivare a questo punto.
Beh, rispondo ad ognuno di loro: chi scrive è una persona "sconosciuta", una come loro, che vuole solamente chiedere scusa ad un'altra persona...e che può riassumere in due parole quello che non sa spiegare nemmeno a sé stessa, rigirandola al diretto interessato: "Ti tutto" Allo...e per te ci sarò sempre, a prescindere."