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Giostra, le proposte di Giorgi: "Si assegni il 5 se pomodoro tutto centrato"

Riflessioni di Giuseppe Giorgi sull'amata Giostra del Saracino che propone anche un museo dedicati ai personaggi storici della manifestazione

È l’amore per la Giostra del Saracino che mi spinge a scrivere di lei, la sua bellezza m’interroga ancora. L’affetto imparato da bambino lungo le antiche vie di San Lorentino e via Marco Perennio, con i colori, i suoni, persino le invettive che ne colorano la disfida al Re delle Indie, per noi aretini il Buratto, non diminuisce, anzi è sempre più grande.

Costumi e corteo mi hanno sempre colpito per storia e tradizione di una nobile città toscana: Arezzo che è anche la mia città. Certo alcuni aspetti della manifestazione mi colpiscono non positivamente: dai borghesi che ciclicamente si ripresentano in piazza alla sfilata dei cavalieri di casata che mi appare posticcia per mancata perizia e armature ingombranti, d’altra parte la bellezza dei giochi di bandiera degli sbandieratori di Arezzo sempre eccezionali, il suono dei Musici e l’inno Terra di Arezzo, illuminano i tempi della Giostra e ogni anno tornano a rafforzare la mia aretinità.

Nell’ultimo decennio la Giostra è cresciuta nell’appartenenza alle giovani generazioni e forse merita sempre maggiore attenzione nella sua promozione “fuori delle Mura” come biglietto da visita di una intera comunità. Tempo fa proposi l’itinerario turistico Giostra Tour dei Quartieri e dei luoghi della Giostra. Oggi propongo un Museo dei personaggi della Giostra, storici personaggi della disfida, cavalieri come Tripolino, Tabanelli, Ricci, straordinari rettori come Faliero Papini, Edo Gori, Giancarlo Felici, registi di vaglia come Bubi Tattanelli, tanto per fare qualche nome, rendendomi conto di fare torto a tanti altri meritevoli. La tirannia delle battute scritte dell’articolo mi richiamano alla sintesi.

Torno sul …5.

La professionalità dei giostratori è cresciuta di gran lunga in questi ultimi lustri. Hanno campi d’allenamento per tutto l’anno, tecniche e assistenze di prima qualità, sono cavalieri provetti, in gran parte cavalieri campioni, il 5 è sempre meno difficile. Non è mia intenzione mettere dubbi su talune misurazioni, su 5 negati o 5 assegnati con sufficienza ma propongo un cambio di valutazione: si assegni il 5 solo quando tutto l’intero pomodoro rosso è centrato dalla lancia del cavaliere e non solo una sua parte. Così crescerebbe la competitività della Giostra e ne guadagnerebbe le spettacolarità esaltando l’eccezionalità del 5 pieno.

È un’idea, una proposta, un modo per animare e innovare la Giostra. Aspettando Giostra, Alò se Va.

Giuseppe Giorgi, amante della Giostra del Saracino

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