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Giorgi: "Aboliamo le Fondazioni del Comune di Arezzo"

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Giuseppe Giorgi, per conto di Demos, Osservatorio cattolici democratici

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Giuseppe Giorgi, per conto di Demos, Osservatorio cattolici democratici.

Da tempo pensiamo al turismo come attività produttiva per la nostra comunità, al turismo lento come scelta sostenibile, da anni lavoriamo a un progetto complessivo che vede in Arezzo Città dei Grandi e Arezzo Capitale italiana della Cultura, per fare solo due esempi del nostro lavoro dalla società civile, due idee, belle idee che l’Osservatorio Demos propone agli assetti economici, istituzionali, associazionistici. La giunta del Comune di Arezzo ha risposto con la politica delle fondazioni, che nei fatti espropria partecipazione e cittadinanza, rinchiude, appalta a pochi, vede ex assessori alla presidenza di queste sovrastrutture, con discutili permanenze che sul piano politico contraddicono i fondamentali del buon governo e dell’opportunità. Assistiamo a una collezione di “infortuni” amministrativi che sono passati sotto il silenzio del dibattito comunale. L’attuale presidente della Fondazione Intour ha l’ardire di dichiarare il “… buon risultato ottenuto da Back in Time”, una manifestazione posticcia, che accampava i “barbari” nei luoghi storici di Arezzo, una colossale “bufala” propinata agli aretini e ai rari visitatori che commentavano a battute salaci. La bella idea di Arezzo Capitale italiana della Cultura quale reale sostegno ha avuto da Intour in tema di proposte turistiche e dall’amministrazione di Arezzo? Sorge spontanea la domanda: a cosa servono le Fondazioni in generale e Intour in particolare? Le Fondazioni, non solo Intour, sembrano insabbiate, ora addirittura si parla di Fondazioni nel sociale e nella scuola proposte dal vice sindaco Tanti, scatole cinesi, una dopo l’altra, che poi finiscono dentro le “sabbie mobili” dell’amministrazione comunale. Risorge la lapidaria definizione del già vice sindaco Gamurrini, un altro vice sindaco già delfino di Ghinelli che definisce il sindaco “privo di un disegno” per Arezzo. Sabbie mobili quelle in cui Ghinelli con le sue Fondazioni ha portato Arezzo. La città, l’associazionismo, non possono rimanere in silenzio, la prima sembra atona, il secondo se si erge può essere fonte di speranze. Non c’è un assessore al Turismo, nessun investimento comunale sulla Città dei Grandi, il percorso dell’Oro con la nostra proposta di una Mostra permanente in Fortezza insabbiato, la stessa Fortezza abbandonata dalla giunta all’assenza di programmazione, la promozione della candidatura di Arezzo a Capitale italiana della Cultura grida ancora vendetta e qui l’Osservatorio Deos annota i troppi silenzi, simboli di un vuoto che si riempie di Fondazioni. Aboliamo le Fondazioni, chiamiamo gli operatori turistici e culturali, tutti e non solo i soliti, le associazioni delle guide turistiche, tutte le Associazioni e i gruppi monotematici a essere protagonisti, a partecipare, a rappresentare gli interessi dei diritti di cittadinanza nella Convenzione Comunale organizzata, diretta e sostenuta dagli assessori comunali alla Cultura e al Turismo che ad Arezzo non ci sono. In attesa di Time Travel in Arezzo!

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