Giunta ecologista: degrado sul sagrato della cattedrale. La segnalazione
Di seguito riportiamo la segnalazione di un cittadino.
"La svolta ecologista della giunta comunale. Dopo le elezioni eravamo in tanti ad essere preoccupati delle malcelate intenzioni del sindaco di procedere verso una cementificazione e asfaltatura della città con tagli di alberi indiscriminati. Dopo 7 mesi ci dobbiamo ricredere: la giunta comunale ha subìto una conversione ambientalista, addirittura aprendo una nuova via verso la città intelligente, ecologicamente sostenibile e autosufficiente nei bisogni idrici. Come ha fatto? Beh, è stato sufficiente lasciare al tempo e alla natura il compito di modernizzare la città. Arezzo è ora un'avanguardia e ne siamo favorevolmente sorpresi. Non c'è un lastricato che non abbia visto crescere erba e fiorellini fra le lastre. Non c'è un muro in cui non ci sia una crescita vorticosa di erbe di ogni genere e fiori. I parchi pubblici hanno visto quadruplicare l'altezza dell'erba. Il fogliame degli alberi lungo le strade ha in molti casi raggiunto le stesse radici. Il verde è dappertutto. L'ambientalismo della giunta favorisce pure la salvaguardia della biodiversità: le deiezioni dei piccioni si accatastano lungo i muri, favorendo la concimazione dell'erba. Quelle dei cani, mescolandosi con gli escreati umani, consentono ad una enorme e variopinta schiera di insetti di riprodursi e di fornire energia nella catena alimentare, in linea con gli studi che vedono gli insetti come prossimo cibo per gli umani. Ma il pezzo forte della politica verde della giunta, è il recupero dell'acqua piovana per favorire l'arricchimento delle falde sotterranee. Le strade comunali sono piene di buche che vengono con accuratezza lasciate aumentare sia in larghezza sia in profondità proprio per consentire il recupero dell'acqua piovana e il suo passaggio nel terreno: la cosa sarebbe impossibile se le buche fossero coperte e le strade asfaltate! Ma non solo le strade, pure i marciapiedi svolgono nello stesso modo, la stessa funzione. Altro che bosco verticale, Arezzo sarà la prima città non equatoriale ad avere una propria foresta pluviale".