rotate-mobile
Segnalazioni Olmo-San Zeno

Il contenzioso tra Aisa Impianti e Sei Toscana dietro il destino del termovalorizzatore di San Zeno

L'approfondimento di Franco Romagnoli, ingegnere che dal 2012 si è occupato del sistema di gestione dei rifiuti nella Toscana meridionale. E un appello ai sindaci in vista dell'assemblea Ato

In vista della prossima assemblea di Ato rifiuti Toscana Sud, durante la quale si deciderà il destino del termovalorizzatore di San Zeno e del suo ampliamento. Durante l'incontro dovrebbe essere riproposta anche la delibera del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, di cui ArezzoNotizie parlò il 18 maggio scorso. A questo proposito, riceviamo e pubblichiamo il contributo dell'ingegner Franco Romagnoli, bolognese di nascita e aretino di adozione, ex dirigente di grandi gruppi industriali, che dal 2012 si è occupato del sistema di gestione dei rifiuti nella Toscana meridionale.

L'accordo di conciliazione

Il 17 maggio scorso l’assemblea di Ato Toscana sud non ha approvato la delibera al punto 4 dell’ordine del giorno avente per oggetto:

“Rimozione dal Perimetro del Servizio affidato a SEI Toscana delle parti relative alla realizzazione e gestione degli Impianti previsti dalla Gara - Approvazione dell’Accordo conciliativo con Sei Toscana finalizzato alla cessazione del contenzioso sugli Impianti di Gara”

Quindi si trattava di “Accordo conciliativo” tra Sei Toscana ed Ato Toscana sud “finalizzato alla cessazione del contenzioso sugli Impianti di Gara”.

Vediamo intanto di quale contenzioso si tratta. Sei Toscana ha presentato un ricorso al Tar contro l’approvazione del “Progetto di riposizionamento dell’Impianto di recupero integrale dei rifiuti di San Zeno” presentato da Aisa Impianti e approvato dalla Regione Toscana nel 2020. Il ricorso fa riferimento al diritto/dovere di Sei Toscana, acquisito con la vincita del bando per il Gestore Unico dei rifiuti in AtoToscana sud, di costruire un termovalorizzatore (costo 82 milioni di euro + Iva) a San Zeno e un digestore anaerobico a Terranuova Bracciolini; in particolare al termovalorizzatore era associata una autorizzazione a trattare 75.000 t/anno di rifiuti, come da Piano Regionale vigente, autorizzazione che ora è in capo ad Aisa Impianti.

Per inciso, al momento della valutazione del progetto, questo problema giuridico era noto ad Aisa Impianti, ad Ato Toscana sud e ovviamente a Regione Toscana, perché oggetto di una Osservazione presentata dal sottoscritto e riportata agli atti; non è irragionevole pensare che fosse noto anche a Sei Toscana.

Stranamente il dibattito in Assemblea Ato Toscana sud, non si è incentrato sul valore della transazione economica di conciliazione, ma sulle capacità/potenzialità del termovalorizzatore di San Zeno e sulla possibilità che venga alimentato da rifiuti provenienti da fuori provincia; questo significa che nell’Accordo di conciliazione sono presenti clausole legate a questi temi.

Su questo è interessante l’intervista del sindaco di Arezzo e presidente dell’Assemblea di Ato Toscana sud a Teletruria, che riporto:

“I contenuti erano sostanzialmente l’approvazione da parte dell’Ato di un accordo che interverrà tra Sei Toscana e Aisa Impianti riguardante l’utilizzo dell’attuale linea da 45.000 tonnellate, che inizialmente era stato pensato di disattivare completamente nel momento in cui sarà realizzata la nuova linea da 75.000, ma che in realtà è stato pensato, ed è questo il tema dell’argomento, di mantenere in vita, per trattare gli scarti della raccolta differenziata in un accordo che a questo punto avviene direttamente tra il Gestore, che ricordo è il gestore dei rifiuti di Ato Toscana sud, non ha altre implicazioni dal punto di vista territoriale, e uno degli impianti di Ato Toscana sud in particolare l’impianto di San Zeno.”

Due precisazioni e una mia personale valutazione tecnica

Un termovalorizzatore si caratterizza per la sua potenza termica nominale che si misura in MWt, perché a quella potenza nominale che deve funzionare, e non per i rifiuti che può incenerire all’anno, perché i rifiuti possono avere un Potere Calorifico Inferiore profondamente diverso; se un termovalorizzatore viene saturato da una quantità di rifiuti X ad un PCI pari ad Y, allo stesso modo viene saturato da una quantità di rifiuti 2X con PCI pari a Y/2.

Il “Progetto di riposizionamento dell’Impianto di recupero integrale dei rifiuti di San Zeno”, non prevede nessuna realizzazione di un’altra linea di termovalorizzazione, ma il potenziamento dell’attuale, per portala, attraverso vari interventi tecnici riportati a pag. 74, ad una potenza di 22,5 MWt dagli attuali 14 MWt.

Peraltro qualunque costruzione di una nuova linea e qualunque aumento di quantità termovalorizzabili a San Zeno dovrebbero subire un processo di valutazione regionale e non possono essere semplicemente il risultato di un accordo tra SEI Toscana e AISA Impianti.

Avendo modellato l’impiantistica complessiva di San Zeno a fine progetto, personalmente ritengo che, a progetto complessivo completato (potenziamento stazione di compostaggio, digestore anaerobico, fabbrica di materia, potenziamento termovalorizzatore, ecc.) il termovalorizzatore verrà saturato con i rifiuti della provincia di Arezzo, quando si raggiungerà la percentuale di Raccolta Differenziata provinciale del 60%. Per inciso, SEI Toscana, nel 2020, aveva promesso per il 2024 una raccolta differenziata provinciale del 65%; quando si raggiungerà questo obiettivo si potranno/dovranno importare circa 1.500 tn/anno.

Appello ai sindaci della provincia di Arezzo

Considerando l’assoluta importanza dell’Accordo di conciliazione, in previsione della prossima Assemblea di ATO Toscana sud, mi appello ai Sindaci affinchè:

  1. Non vengano introdotte nell’Accordo di conciliazione clausole che siano condizionate da decisioni di terzi: qualunque modifica non marginale del “Progetto di riposizionamento dell’Impianto di recupero integrale dei rifiuti di San Zeno” è condizionata ai risultati di una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale i cui esiti non possono essere stabiliti a priori e che, se fossero negativi, invaliderebbero l’Accordo.
  2. Da ora in avanti caratterizzino il Termovalorizzatore di San Zeno in termini di potenza nominale (attuale: 14 MWt, a fine progetto: 22,5 MWt, futura: quella che si dovesse ritenere necessaria per raggiungere obiettivi diversi dalla gestione dei rifiuti provinciali).
  3. Da ora in avanti parlino di rifiuti termovalorizzabili, come quelli approvati dalla Regione Toscana (attuali: 45.600 tn/anno, a fine progetto: 75.000 tn/anno, futuri: quelli che si dovessero ritenere necessari per raggiungere obiettivi diversi dalla gestione dei rifiuti provinciali).

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il contenzioso tra Aisa Impianti e Sei Toscana dietro il destino del termovalorizzatore di San Zeno

ArezzoNotizie è in caricamento