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Il Sasso di Simone e la 'Città del Sole': il progetto di città fortezza voluto da Cosimo I

Al confine della provincia di Arezzo un enorme blocco di roccia racchiude il progetto di città fortezza voluto da Cosimo I

Lungo l'appennino tosco-romagnolo, proprio al confine tra la provincia di Arezzo, o per meglio dire il comune di Sestino, e la provincia di Pesaro-Urbino, si staglia all'orizzonte un enorme blocco di roccia calcarea. Un parallelepipedo che sorprende per quanto è regolare nella sua forma, con un'altezza di 1.204 metri sul livello del mare.ì, in grado di dominare tutta l'area circostante e in particolare il Montefeltro. Quel blocco è il Sasso di Simone.

L'origine sarebbe da ricercare in sedimenti marini che si erano depositati nel Tirreno milioni e milioni di anni fa. La terra emerse dal mare, traslando da occidente ad oriente, e le varie frammentazioni hanno poi costituito la catena appenninica.

Il blocco e la sua forma così regolare, ampia e pianeggiante sulla sommità, erano note da tempo. Basti pensare che quel luogo costituiva un punto di osservazione fondamentale nella vita politica di quel tempo, nelle lotte tra i signori. Secondo la testimonianza di un cronista del '700 dalla sommità del Sasso di Simone era possibile vedere la costa adriatica da Venezia fino ad Ancona. Ma perchè si chiama Sasso di Simone? Il nome deriva dall'eremita che arrivato dall'oriente si stabilì in questo posto.

Come detto la posizione e la caratteristica di quel blocco di roccia calcarea non potevano passare inosservati a quei signori che ambivano al dominio delle terre o all'espansione dei propri possedimenti. Così nel 1565 Cosimo I decisa che per difendere Firenze era necessario costruire una città fortezza sulla sommità del Sasso. D'altronde l'area era un nodo strategico per il Granducato. Gli architetti Giovanni Camerini e Simone Genga si occuparono della realizzazione. Per almeno un secondo il Sasso di Simone svolse questa funzione di città fortezza, ma le avverse condizioni naturali impedirono il completamento del progetto e così nel XVII secolo la 'Città del Sole' (così doveva chiamarsi la struttura voluta da Cosimo I) venne abbondonata. Oggi è visitabile e le uniche testimonianze di quel periodo sono racchiuse in una strada lastricata e in alcuni ruderi.

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