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Martedì, 26 Settembre 2023
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La 'Sala dei grandi' della Provincia di Arezzo

L'affresco realizzato negli anni '20 racconta la storia di Arezzo con i suoi cittadini più illustri

"Basterebbe Arezzo alla gloria d'Italia". Le parole sono quelle di Carducci e scorrendo i volti (e i nomi) dei personaggi raffigurati nella 'Sala dei grandi' della Provincia di Arezzo come dargli torto. L'opera muraria realizzata negli anni '20 da Adolfo De Carolis (pittore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo) venne commissionata dalla Commissione straordinaria governativa per la decorazione della nuova sala consiliare. I lavori partirono tra il 1922 e il 1923 ma terminarono solo nel 1925, in ritardo a causa di alcuni problemidi salute dell'artista.

De Carolis nello scegliere i bozzetti decise di inserire nella parte superiore dell'affresco, oltre allo stemma di Arezzo, le arti e ke figure 'classihe' di Arte e Scienza. Ecco quindi le arti del trivio (grammatica, retorica e dialettica) e del quadrivio (artimetica, geometria, astronomia e musica). Tra i simboli riconducibili alla città di Arezzo e al suo territorio ecco la Chimera e la Minerva, oltre ai campanili della Pieve e del Duomo.

'Gli aretini illustri'

I grandi sono nella parte inferiore e il loro ordine è cronologico partendo da sinistra verso destra. Si parte con Gaio Cilnio Mecenate, proseguendo con Mecenate, Guido Monaco, Guglielmo degli Ubertini, Margaritone d’Arezzo e Fra Guittone d’Arezzo. Si può notare poi Spinello, Masaccio da San Giovanni Valdarno, Leonardo Bruni e Poggio Bracciolini. È presente Piero della Francesca da Borgo Sansepolcro, Cristoforo Landini umanista di Pratovecchio, Mino da Fiesole, ma anche Luca Signorelli, pittore cortonese, posto accanto a Michelangelo, il quale è rappresentato isolato dal resto del gruppo attraverso un pronao, con dietro uno dei suoi prigioni, colto nel momento della trasformazione della materia.

Proseguendo è possibile vedere Andrea Sansovino, Bernardo Dovizi di Bibbiena, Giorgio Vasari, Giulio III di Monte San Savino, Pietro Aretino, Benedetto Varchi, Andrea Cesalpino, medico e filosofo. Scorrendo ancora Pietro Berrettini di Cortona, Alessandro dal Borro, uomo d’armi di Loro Ciuffennameglio conosciuto come il 'terrore dei turchi', Francesco Redi e Bernardo Tanucci, statista di Stia. Sulla destra Vittorio Fossombroni e Pietro Benvenuti, pittore neoclassicista di Arezzo.

C'è una piccola curisioità in merito alle figure ritratte. De Carolis si sarebbe raffigurato come Margaritone mentre per le figure femminili l'artista avrebbe preso come modello la moglie Lina.

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