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'L'ho trattato come un pellaio...' le origini di un modo di dire tutto toscano

Fare una figura da pellaio, essere trattato o trattare come un pellaio è una frase che sentiamo spesso pronunciare da aretini e più in generale da toscani. Ma qual è la sua origine?

'L'ho trattato come un pellaio'. Alzi la mano chi non ha mai sentito questa espressione o non ha mai detto di aver fatto 'una figura da pellaio'. Sgombriamo subito il campo da qualsiasi equivoco: la frase è tipicamente toscana, zona fiorentina, valdarno superiore fino all'Aretino appunto. Ancora oggi vecchie e (in parte) nuove generazioni utilizzano il termine pellaio, ma la domanda nasce spontanea e riguarda l'origine del detto.

In Toscana i 'pellai' erano le persone che per lavoro andavano alla ricerca di pelli, ed in particolari di quelle dei conigli e lepri. Fin dopo la Seconda Guerra Mondiale una volta ucciso l'animale la pelle non veniva gettata, ma anzi veniva impiegata per realizzare capi di abbigliamento. Ed ecco la funzione dei pellai che giravano per le campagne per vendere le pelli ai produttori di pellicce e capi di abbigliamento.

Erano ambienti dove pullulavano mosche e odori poco piacevoli dovuti ovviamente alle palli che dovevano ancora essere essiccate o trattate. Ma oltre a questo c'era altro. I produttori di pellicce non elargivano grosse cifre e i pellai, andando a casa dei contadini, trattavano sul prezzo fino all'ultimo centesimo. Non era difficile arrivare al punto di rottura, ad alzare la voce, oppure a prendersi a male parole.

Ed ecco spiegata l'espressione 'l'ho trattato come un pellaio' che può essere più elegantemente rappresentato da un 'l'ho trattato male' oppure 'l'ho preso a male parole'. Non va nemmeno dimenticato il 'ho fatto una figura da pellaio' per un errore commesso ed evidenziato. Così avrebbe avuto origine l'espressione piuttosto spregiativa ancora oggi utilizzata in Toscana.

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