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Offerta dei ceri al Beato Gregorio X, la storia del rito che inaugura l'anno giostresco

Il 10 gennaio si celebra il pontefice morto ad Arezzo. I quartieri della Giostra gli rendono omaggio. La storia del rito che segna l'inizio dell'anno giostresco

L'offerta dei ceri al Beato Gregorio X è di fatto l'evento o per meglio dire il rito che inaugura l'anno giostresco. Oltre 200 figuranti sfilano per le vie del centro. Tutti i protagonisti della Giostra, rettori, cavalieri, dame e pagi, Musici e Sbandieratori, si recano in cattedrale per rendere omaggio al pontefice che il 10 gennaio 1276 si spense proprio ad Arezzo. Il Papa era di ritorno da Lione quando le sue condizioni di salute si aggravarono. Ad Arezzo trovò l'ospitalità del vescovo e signore Guglielmino degli Ubertini. Il Papa, giunto in città tra il 19 e 20 novembre, morì pochi giorni dopo donando agli aretini una ingente somma di denaro che servì a completare la costruzione della cattedrale dove oggi riposano le sue spoglie, a pochi metri da quelle di Guglielmino degli Ubertini. La morte di Gregorio X portò in città i cardinali elettori che si riunirono ad Arezzo per quello che fu il primo Conclave nella storia della Chiesa.

Il rito delle 100 libbre di cera e le offerte per la terra santa

E' una tradizione che trova origine fin dal 1327 quando la città di Arezzo, una delle poche al mondo a poter vantare le spoglie di un pontefice, decise di rendere solenne l'anniversario della morte di Gregorio X con una cerimonia in Duomo con l'offerta di 100 libbre di cera (circa 4,5 kg). Se in principio venivano scelti quattro uomini durante la festa di San Donato per offrire i ceri, oggi questo compito spetta ai rettori dei quartieri. Da qui la coincidenza che porta il secondo sabato di gennaio ad essere di fatto l'inizio dell'anno giostresco. Ma c'è di più. Ogni anno i quartieri raccolgono una somma di denaro che viene poi devoluta ai bambini della terra santa. Una iniziativa che trova origine da un episodio della vita di Teodaldo Visconti, ovvero il futuro pontefice Gregorio X, che una volta ricevuta la notiza della sua elezione al soglio di Pietro, prima di partire per Viterbo disse: "mi si paralizzi la mano destra se mi dimenticherò di te Gerusalemme".

Il programma della festività del Beato Gregorio X

Alle 18 i figuranti dei quartieri, dei fanti del Comune, dei valletti, dei Musici e degli Sbandieratori si ritroveranno in Piazza San Jacopo. Qui si esibiranno i Musici della Giostra e gli Sbandieratori. Alle 18:30 il corteo raggiungerà Piazza del Comune passando da Corso Italia. Alle 18:45 il primo cittadino si unirà ai figuranti per fare, insieme a loro, ingresso in cattedrale. Qui si svolgerà la cerimonia dell'offerta dei ceri.

Nel 2020 la Giostra del Saracino verrà corsa a sabato 20 giugno e domenica 6 settembre.
Sabato 1° febbraio appuntamento invece a Palazzo Cavallo con la cerimonia di premiazione dei giostratori e la visione dei tabelloni con i punteggi. Sarà questa l'occasione che permetterà di conoscere le dediche delle due lance d'oro e quelle delle prove generali di giugno (giovedì 18) e settembre (4 settembre).

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