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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Lasciateci studiare". Dopo la protesta davanti all'Itis arriva la risposta degli studenti

Lo striscione è apparso proprio nelle ultime ore. Ad appenderlo sarebbero stati alcuni studenti in seguito alla manifestazione dello scorso 5 aprile che ha interrotto buona parte delle lezioni

"Lasciateci studiare". Questa la scritta comparsa nelle scorse ore sui vetri della porta d'ingresso della sede aretina di Itis. In seguito alla manifestazione svoltasi davanti all'istituto lo scorso 5 aprile, ecco che sono i ragazzi, gli studenti dell'istituto tecnico a far sentire il altro modo la propria voce.

Ad inizio settimana, come noto, cittadini appartenenti ai gruppi Fronte del Dissenso e al Movimento spontaneo popolare Italia Risorge hanno protestato contro le recenti dichiarazioni del dirigente scolastico Alessandro Artini che, durante un'intervista rilasciata ad Arezzo Tv, avrebbe paragonato i no vax agli "evasori fiscali" o a chi "commette abusi edilizi".

"Il risultato della manifestazione - spiega uno dei prof dell'istituto - è stato che in almeno dodici classi, quelle con le finestre sul fronte dell'istituto, per oltre due ore non si è potuto far lezione per gli schiamazzi, le urla, gli slogan e i cori".

Contestualmente, continuano le manifestazioni di solidarietà da parte del mondo politico e istituzionale. Ultima per ordine di tempo, quella di Giovanni Ulivelli, portavoce di Italia Viva Arezzo.

La nota di Italia Viva

Italia Viva esprime la sua totale solidarietà al preside Artini, agli studenti, ai docenti e a tutto il personale dell’Itis Galileo Galilei per la manifestazione no vax di martedì mattina 5 aprile. Le urla, gli schiamazzi dei manifestanti no vax, muniti di striscioni che facevano riferimento alla presunta dittatura sanitaria e al negazionismo dell’epidemia covid19, hanno di fatto impedito il regolare svolgimento delle lezioni. Nel mirino di questa imbarazzante manifestazione il preside Artini, colpevole soltanto di aver espresso il suo libero pensiero sulla decisione di far rientrare a scuola il personale docente che era stato sospeso perché non aveva ottemperato all’obbligo vaccinale. Sono gli stessi legittimi dubbi espressi dall’onorevole Gabriele Toccafondi di Italia Viva, chiamato a commentare le nuove indicazioni che riguardano il ritorno a scuola degli insegnanti non vaccinati, in qualità di membro della commissione scuola alla Camera dei Deputati: “Assistiamo a una situazione che è insieme assurda e ingiusta: da una parte, i 4000 insegnanti non vaccinati potranno rientrare negli istituti, verranno pagati ma non insegneranno; dall’altra, i fondi per finanziare l’organico Covid fino alla fine dell’anno potrebbero non essere sufficienti”. “La Cisl Scuola e la maggioranza dei presidi – spiega Toccafondi – denunciano che le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Istruzione per prorogare i contratti dell’organico Covid non sarebbero sufficienti. Com’è possibile: è stato sbagliato il calcolo della relativa copertura? Questa ultima beffa si aggiunge al fatto che gran parte di quel personale non riceve lo stipendio da mesi. Gli istituti potrebbero essere costretti a un rinnovo con scadenza antecedente, in attesa che vengano reperite ulteriori risorse. Nonostante questo il personale No Vax potrà tornare a ricevere o stipendio senza lavorare per garantire un equilibrio tra il diritto dei docenti non vaccinati di sostentarsi e il loro dovere di fornire un esempio corretto“. “Evidentemente, il diritto al sostentamento è riservato a chi si sottrae agli obblighi di legge ma non ai vaccinati che svolgono il proprio compito con professionalità dedizione e disciplina. Italia Viva chiede che il governo trovi immediatamente le risorse per retribuire l’organico Covid:  30 milioni - conclude Toccafondi - li potrebbe agevolmente reperire abrogando la norma che consente ai No Vax di tornare a scuola senza lavorare”. 

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