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Il togato di Arezzo

La più importante scoperta archeologica dal Dopoguerra, tornata alla luce durante alcune lavori

È il settembre del 1994. Ad Arezzo, più precisamente in via Pasqui, a due passi dalla più trafficata via Vittorio Veneto, durante alcuni lavori per la costruzioni di nuovi edifici ecco comparire dal terreno la statua del togato, uno dei ritrovamenti archeologici più importanti nella storia aretina.

Che il suolo di Arezzo sia ricco di storia e reperti non è un mistero. Basti pensare ad esempio a come vennero ritrovate la Chimera e la Minerva o a come venne recuperato il cranio dell'uomo di Olmo. Ad ogni modo lo stupore fu generale quando nel settembre di quell'anno via Pasqui restituì alla luce la più importante scoperta dal Dopoguerra, il cosiddetto togato di Arezzo. Si tratta di una statua di marmo lunense alta 2,14 metri, probabilmente un monumento funebre dedicato a un facoltoso personaggio aretino del I secolo a.C dato che la statua si colloca tra il 26 e il 50 a.C.

Venne rinvenuta all’interno di una grande fossa, dove era stato disposto in obliquo, circondato da grandi pietre e quindi interrato, con il chiaro intento di proteggerlo. Ma perchè in quella zona venne custodita? Di fatto quella che noi oggi conosciamo come via Vittorio Veneto in epoca romana era una necropoli come dimostrano altri ritrovamenti.

Per chi fosse interessato oggi il togato è custodito nel Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” di Arezzo.
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