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Guglielmino degli Ubertini: vescovo, condottiero e signore di Arezzo

A lui si deve la costruzione del palazzo vescovile e del Duomo con il lasciato di Gregorio X. Signore della città era a capo dell'esercito a Campaldino. Oggi le sue spoglie riposano in cattedrale dove furono traslate nel 2008

Il suo episcopato è stato tra i più lunghi nella storia della diocesi aretina. Dal 1248 all'11 giugno 1289 Guglielmino degli Ubertini è stato non solo il vescovo ma anche il signore di Arezzo, il capo politico e spirituale, ma anche il condottiero alla testa dell'esercito aretino nella battaglia di Campaldino. 

Le origini e l'ascesa

Gugliemo degli Ubertini nacque attorno al 1219, discendente di una nobile famiglia che vantava possedimenti nelle vallate aretine come Valdarno, Valdambra e Casentino. All'età di 29 anni da arcidiacono della cattedrale venne eletto vescovo in seguito all'uccisione di Marcellino (impiccato dalle truppe di Federico II). La nomina a vescovo rese a dir poco potente Gugliemino che unì ai suoi possedimenti personali quelli della diocesi.
Nei primi anni del suo episcopato si scontra con l'istituzione comunale che vede in Guglielmino un nemico e un avversario che sta prendendo sempre più campo e potere. La svolta arriva nel 1290 circa: i guelfi vengono cacciati da Arezzo, i ghibellini prendono il potere e Guglielmino, inizialmente vicino al Papa ma la cui famiglia è ghibellina, diventa il signore della città che in quegli anni aveva anche una propria moneta "il grosso".

L'istituzione della Fraternita e la costruzione della cattedrale

Il vescovo e signore di Arezzo seguì l'opera dell'ospedale di Santa Maria sopra i ponti (sorgeva nella parte bassa dell'attuale Corso Italia), fece costruire la chiesa di Sant'Agostino, consacrò il Santuario della Verna e fu lui a istituire nel 1263 la Fraternita di Santa Maria della Misericordia, oggi conosciuta come Fratenita dei Laici.
A Guglielmo degli Ubertini si deve la realizzazione del palazzo vescovile di Arezzo nel 1256, dove ancora oggi risiede il vescovo e la costruzione della cattedrale che prese il posto del Duomo che una volta sorgeva sul colle del Pionta.
Merito anche e soprattutto del lascito di Papa Gregorio X che nel 1276 morì ad Arezzo mentre era ospite di Guglielmino, lasciando appunto alla diocesi aretina una somma ingente per terminare la costruzione della cattedrale.
Effettuò una visita pastorale in tutta la diocesi e risolse anche il dissidio fra i capitoli della Pieve e della cattedrale.

Guglielmino degli Ubertini, vescovo e signore di Arezzo

Il condottiero

Gugliemino non disdegnò l'uso della forza nell'estendere i domini aretini nelle vallate. Come signore di Arezzo guidò di fatto la resistenza nel 1288 quando 20mila soldati guelfi assediarono la città dopo aver fatto razzia di tutto ciò che trovarono al loro passaggio. Quando l'assedio terminò a fine giugno il signore della città non negò al proprio esercito di inseguire i senesi sulla via del ritorno dando vita alle Giostre del Toppo.
Un anno più tardi i guelfi fiorentini tornarono all'attacco insieme agli alleati provenienti da Siena, Pistoia, Massa, Prato e Lucca che passarono dalla Consuma e arrivarono nella piana di Campaldino.
Era l'11 giugno 1289, il sabato di San Barnaba, quando Guglielmo degli Ubertini (ormai 70enne) a capo dell'esercito aretino guidò l'offensiva insieme a Guglielmo dei Pazzi del Valdarno e a Bonconte da Montefeltro. Il vescovo e signore di Arezzo era armato di mazza, per non contravvenire al medievale precetto che gli uomini di chiesa non dovevano spargere sangue sui campi di battaglia, quando perse la vita a causa di un colpo di picca alla testa.
I suoi resti vennero raccolti e sepolti nella vicina chiesa di Certomondo, ai piedi del castello di Poppi.

Il ritrovamento e il "ritorno" nel Duomo di Arezzo

Solo 700 anni più tardi grazie alle ricerche scientifiche, guidate dal dottor Pier Luigi Rossi, fu possibile individuare i resti di Guglielmino degli Ubertini. Nel corso dello studio, autorizzato dall'allora vescovo Bassetti e della soprintendenza, vennero rinvenuti nella chiesa di Certomondo tre scheletri appertenenti ad un uomo di 30 anni, uno di 40 e uno di 70. Quello appartenente alla persona più anziana venne analizzato con l'esame del carbonio 14, una verifica paleobiologica, evidenziando anche una evidente alterazione del femore. L'esito degli esami non lasciava alcun dubbio. Quelle ossa erano di Guglielmino che a causa di un problema alla gamba destra era claudicante.
Fu così che l'11 giugno 2008 - 719 anni dopo la battaglia - i resti del vescovo e signore di Arezzo vennero traslati in Duomo dove riposano sotto il pavimento come impone il diritto canonico per chi muore brandendo un'arma.
Entrando nella cattedrale dirigetevi verso la navata sinistra e percorretela fino in fondo. Lì, ai piedi della teca dove riposa Papa Gregorio X riposano le spoglie del vescovo e condottiero Guglielmino degli Ubertini.

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