Il mito e la storia della Chimera di Arezzo
E' uno dei simboli della città. Ritrovata nei pressi di Porta San Lorentino nel 1553 è stata trasferita a Firenze per volere di Cosimo I de' Medici che era solito lucidarla
Il trasferimento a Firenze
Ad ogni modo pochi giorni dopo il ritrovamento Cosimo I de’ Medici la reclamò. E così la statua in bronzo, che faceva parte di una serie di opere sepolte nell’antichità per poterle preservare, venne esposta a Palazzo Vecchio. Cosimo I teneva molto alla Chimera di Arezzo a tal punto che “ricavava grande piacere nel pulirla personalmente” come scrisse al riguardo Benvenuto Cellini. Nel 1718 fu trasferita nella Galleria degli Uffizi e successivamente nel Palazzo della Crocetta dove è ancora oggi.
La chimera simbolo di Porta del Foro
“Tria capita una mens” è il motto di Porta del Foro. I quartieristi giallocremisi nei loro vestiti, sui vessilli e sui foulard portano con orgoglio l’animale mitologico che oltre a rappresentare Arezzo è l’emblema del quartiere posto nella parte nord ovest della città. Ma la Chimera si è legata nel corso degli anni a varie società sportive aretine. La Chimera Lotta e la Chimera Nuoto sono alcuni esempi, senza scordare la coppa provinciale di terza categoria, chiamata più comunemente “Coppa Chimera”. Molti gli eventi e gli appuntamenti, anche culturali, che hanno come simbolo e nel nome l’animale mitologico. Segno quanto mai evidente del legame tra la Chimera e Arezzo.