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"Arezzo non odia", nell'anniversario della morte di Pio Borri città tappezzata di volantini di solidarietà per Segre

Il piccolo volantino è opera del "Comitato Arezzo 2020, il tempo di cambiare" ed è stato affisso l'11 novembre, anniversario della morte di Pio Borri, primo partigiano ucciso dai nazifascisti nella provincia di Arezzo

La scritta è quasi un grido: "Arezzo non odia! Noi siamo con Liliana Segre". Sullo sfondo c'è un'immagine, terribile, tratta dal celebre film "Schindler list". E' il flyer apparso in vari punti del centro cittadino, realizzato per esprimere solidarietà e affetto alla senatrice a vita Liliana Segre e manifestare un auspicio - Arezzo non odia -  per concretizzare il quale bisogna uscire dall'indifferenza o dalla sottovalutazione di gravi fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo in atto nel nostro Paese. 

Il piccolo volantino è opera del "Comitato Arezzo 2020, il tempo di cambiare" ed è stato affisso l'11 novembre, anniversario della morte di Pio Borri, primo partigiano ucciso dai nazifascisti nella provincia di Arezzo.

"Arezzo non è sotto una campana di vetro, al riparo dal clima di odio che è stato diffuso in Italia negli ultimi tempi - spiegano i promotori - anche se qui non sono accaduti episodi eclatanti, nessun luogo può considerarsi immune. Per questo occorre prendere coscienza, destarsi, unirsi e contrastare qualunque forma di odio, non dimenticandosi mai che 'il sonno della ragione genera mostri".

Il volantino della città che non odia

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