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Cobas: "Quale futuro per i dipendenti delle mense scolastiche"

Giuseppe Follino per i Cobas-Comitati di Base della Scuola di Arezzo interviene sulla vicenda del punto unico di cottura.

"Non è pensabile che la futura struttura, che dovrà preparare migliaia di pasti e merende ogni giorno, possa offrire la stessa cura e attenzione avute fino ad oggi".

Ad intervenire sono i rappresentanti aretini dei Cobas-Confederazione dei Comitati di Base che prendono la parola all'indomani delle ultime notizie difuse e riguardanti l'unificazione del centro di cottura per le mense delle scuole cittadine.

Un fatto che ha provocato più di una reazione da parte dei genitori dei piccoli che frequentano le scuole dell'infazia e le elemetari presenti nel territorio del comune di Arezzo.

I portavoce dei Cobas puntano l'attenzione sul fatto che la centralizzazione della cottura dei pasti porterebbe ad un progressivo peggioramento del servizio offerto ai più piccoli.

"Nonostante tutte le rassicurazioni - spiega Giuseppe Follino per i Cobas-Comitati di Base della Scuola di Arezzo - non appare convincente la decisione dell’amministrazione comunale di Arezzo riguardo la centralizzazione della cottura dei pasti per le mense scolastiche aretine. Per noi sono molti gli aspetti preoccupanti per quella che appare come l'esternalizzazione di un servizio, fino ad ora gestito con qualità, attenzione e cura. A prima vista essa appare come una privatizzazione del servizio, con mutamento della sua finalità: le aziende private sopravvivono solo se fanno profitti, mentre diventa secondario assicurare preparazioni alimentari di qualità, che invece dovrebbe rappresentare il fine di una istituzione pubblica.

I Cobas Scuola di Arezzo condividono le preoccupazioni delle famiglie. Non è pensabile che la futura struttura, che dovrà preparare migliaia di pasti e merende ogni giorno, possa offrire la stessa cura e attenzione avute fino ad oggi, se non altro per il tempo intercorrente tra la cottura e il consumo, per non parlare di quale cucina sarà in grado di cucinare una tale quantità di pasti: andrà costruita ex novo oppure andranno adattati locali già disponibili, con le conseguenti spese a carico dei cittadini.

Sono anche altri gli aspetti che devono preoccupare. Quali saranno i risvolti occupazionali per i lavoratori attualmente impegnati nel servizio? Quali conseguenze vi saranno per la sicurezza, il traffico, l’inquinamento cittadino derivanti dalla circolazione dei mezzi di trasporto che inevitabilmente dovranno fare le consegne a tutte le scuole?

La scelta appare guidata dalla logica dei tagli di servizi, ma al momento non è dato sapere con certezza se, sul lungo periodo, si tratterà davvero di un risparmio per i cittadini.

Occorrono riposte certe ai cittadini, agli utenti del servizio e ai lavoratori coinvolti, fra i quali vi sono i lavoratori della scuola (in quanto utenti) e i lavoratori che attualmente svolgono il servizio".

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