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Salute

Dimissioni di Caldora, Cgil preoccupata: "Le lentezze burocratiche ora non incidano sulla salute dei cittadini"

Motivi personali sarebbero alla base della scelta di dimettersi da parte del direttore dell'ortopedia di Arezzo, Patrizio Caldora. La notizia arrivata ieri pomeriggio in poche ore ha fatto il giro della città ed ha raccolto l'unanime commento di dispiacere da parte dei cittadini, soprattutto da coloro che della sua professionalità ne hanno avuto bisogno.

Caldora lascerà il suo posto di lavoro subito dopo il 31 marzo prossimo. Nel frattempo la Asl si è impegnata a trovare un facente funzioni di direttore in attesa di un concorso che Estar dovrà bandire in tempi rapidi.

Esprime preoccupazione anche Marco Vitelli, dellegato della Fp Cgil per la sanità della Toscana Sud Est:

"Siamo preoccupati su vari fronti e non permetteremo che le lentezze burocratiche di un nuovo concorso possano incidere sulla salute dei cittadini, siamo preoccupati anche per il comparto, per il venir meno nella sanità pubblica di un professionista apprezzato e ricosciuto che lavorava in equipe valorizzando la strumentazione chirurgica robotica presente in ospedale. Può accadere che per motivi personali un medico se ne vada, ma ci deve essere già pronta una progettazione, una graduatoria a cui attingere, non è possibile ogni volta dover attendere mesi per un concorso per rinpiazzare i posti vuoti."

Preccoupazione anche più ampia sul destino del San Donato e dell'Area Vasta:

"Se ne va un nome importante, riconosciuto, apprezzato e ricercato per la sua professionalità - ha aggiunto Vitelli-  questo comporta un indebolimento del comparto medico e dell'attrattiva che un ospedale può avere rispetto ad un altro."

Preoccupazione viene espressa anche in Valdichiana dall'Unione comunale del Pd di Castiglion Fiorentino che pone una serie di domande e di dubbi:

Come intende l’azienda sopperire alla perdita di una professionalità di così grande valore ? Qui si assiste a una fuga di cervelli dalla sanità aretina, e non vorremmo che la sanità pubblica abdicasse di fronte a quella privata, seppur convenzionata. Noi siamo perché la sanità sia di tutti. 

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