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Cultura, Veneri (Fdi): “Museo dell’oro di Arezzo, a settembre partiranno i lavori"

“Cronoprogramma rispettato, a dicembre il museo rinnovato e ampliato aprirà i battenti. La cultura è volano di promozione e sviluppo economico”

La cultura è volano di promozione e sviluppo economico ed Arezzo, secondo quanto emerge dal rapporto annuale della Fondazione Symbola e Unioncamere, compare tra le province che producono più ricchezza con la cultura. Attività culturali, mostre, eventi sportivi, appuntamenti enogastronomici, creano un circuito virtuoso che attrae turisti moltiplicando in Italia e nel mondo l’immagine di una città dove il soggiorno è all’insegna della qualità della vita. Il ruolo della cultura, infatti, non si ferma alla sola quantificazione dei valori della filiera.

"Importanti sono anche i legami tra cultura e turismo – sottolinea il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Gabriele Veneri - Un’offerta culturale destinata ancor più a decollare grazie al Museo dell’oro, rinnovato ed ampliato. Il direttore della Fondazione “Guido d’Arezzo”, Lorenzo Cinatti, ci ha assicurato che siamo in linea con il cronoprogramma previsto. E’ arrivato il permesso della Sovrintendenza, a fine agosto saranno disponibili i preventivi ed ai primi di settembre verranno affidati i lavori. Inaugurazione prevista a dicembre. Il Museo dell’oro non solo farà da volano ma permetterà anche di realizzare un polo di musei comunali dove si potrà accedere con un unico biglietto”.

“Il Museo dell’oro, con la sua mostra di gioielli acquistati dalla Regione da Arezzo Fiere, sarà la punta di diamante di un polo museale comunale in cui entrerà a far parte anche la Fortezza che entro settembre riaprirà al pubblico. Notevolmente incrementato, rispetto allo scorso anno e nonostante la pandemia, il numero degli spettacoli all’Anfiteatro. A settembre, poi, appuntamento con il direttore degli Uffizi Schmidt per condividere il progetto degli Uffizi diffusi. Arezzo è viva e promuove cultura e turismo. Ciliegina sulla torta sarebbe il ritorno, anche come soluzione temporanea, ad Arezzo della Chimera, conservata a Firenze dal momento del suo ritrovamento. Con una mozione abbiamo chiesto che la Regione si attivi presso il Ministero della Cultura, la Direzione Regionale Musei della Toscana e tutti gli altri Enti coinvolti per agevolare il ritorno della Chimera di Arezzo nella città da cui proviene e che gli dà il nome. Darebbe impulso al turismo dell’intera provincia aretina ma anche nell’ambito di una visione più ampia di promozione di un turismo maggiormente diffuso su tutto il territorio regionale” dichiara Veneri.

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