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Caso treni, l'attacco di Forza Italia e Fratelli d'Italia

Ad intervenire sono Giampaolo Giannelli, responsabile regionale trasporti e lavori pubblici FI Toscana, e Gabriele Veneri, il consigliere regionale di FdI primo firmatario di un’interrogazione presentata alla Regione Toscana

Il caso del treno fermato a Ponticino sta scatenando anche reazioni politiche. Ad intervenire è Forza Italia, con le parole di Giampaolo Giannelli, responsabile regionale trasporti e lavori pubblici FI Toscana.

"Nonostante le tante rassicurazioni dell'assessore regionale Baccelli, formulate prima dell'inizio dell'anno scolastico, la situazione delle varie tratte ferroviarie ha visto un inizio pessimo, in concomitanza con l'anno scolastico, con disservizi segnalati un po' ovunque. A tale proposito stiamo facendo un report complessivo e ragguaglieremo nei prossimi giorni sulla situazione reale, non quella auspicata dall'assessore regionale. Oggi però non possiamo esimerci dal sottolineare quanto accaduto ieri mattina ad un treno regionale partito da Firenze Santa Maria Novella; ad un certo punto del viaggio, il convoglio era strapieno ed i passeggeri sono stati scaricati come sacchi di patate. Li hanno fatti scendere quasi in aperta campagna, nella stazioncina sperduta di Ponticino, l’ultima prima di arrivare ad Arezzo. 'Il treno è troppo affollato, hanno spiegato gli addetti di Trenitalia, siamo oltre la percentuale dell’80 per cento consentita dall’ultimo decreto del governo'. Risultato: per la prima volta, almeno nell’Aretino, decine di passeggeri, praticamente tutti quelli che erano rimasti in piedi, quelli che sul locale erano saliti per ultimi, hanno dovuto districarsi nella strettoia di sardine in cui si erano faticosamente sistemati e accomodarsi (si fa per dire) sul piazzale della stazione, non molto attrezzata fra l’altro per ospitare una folla del genere. E’ successo nella mattinata di ieri, quasi al termine del solito viaggio da pendolari assembrati per definizione. L’odissea del locale 18739, perchè di odissea si è trattato, partito da Firenze Santa Maria Novella alle 6,24, uno di quelli che fermano ovunque, comprese le stazioncine, comincia all’arrivo nel Valdarno aretino, dopo il treno ha già raccolto tutti i pendolari possibili di quello fiorentino. A San Giovanni è già pieno caos: in attesa ci sono pure coloro che di solito prendono il regionale veloce  che stavolta è in ritardo di quasi mezz’ora. Il locale diventa l’unico mezzo possibile per raggiungere Arezzo in tempo per andare al lavoro o a scuola. La ressa cresce poi man mano che il treno effettua le fermate successive: Montevarchi e Bucine. Il disagio, stazione dopo stazione, cresce a dismisura. Finchè non si arriva alla sbrigativa decisione di far scendere i passeggeri nella stazione di Ponticino, una stazione, peraltro, nella quale certo i regionali non abbondano in frequenza, anzi. Ci chiediamo perché si sia continuato a far salire passeggeri, nelle varie stazioni, su un treno palesemente strapieno. Al danno si è aggiunta la beffa, raccontata dai passeggeri, visto che gli altoparlanti del treno annunciavano: 'La Regione Toscana ha adottato misure speciali insieme a Trenitalia per contenere il virus, telefonate al numero tal dei tali per saperne di più'. Si scrive Trenitalia-Regione Toscana; si legge 'senza vergogna'".

Sul tema dei treni interviene anche Fratelli d'Italia regionale. Tirando però in ballo la tratta casentinese.

“Affollamenti e assembramenti a causa della mancanza di spazi e posti a sedere all’interno delle carrozze. Sul cosiddetto 'treno del Casentino', che collega Stia ad Arezzo, da sempre si registrano disservizi e carenza di spazi per i pendolari, i quali spesso sono costretti a viaggiare in piedi e assembrati. Tali disagi sono andati aggravandosi, ovviamente, con l’inizio dell’anno scolastico. Video e racconti segnalano una situazione estremamente critica che espone i viaggiatori a rischio contagio per la mancanza di distanziamento sociale. E' prioritario garantire il diritto alla mobilità, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza e tutela della salute di tutti gli utenti e dei lavoratori", dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Gabriele Veneri, primo firmatario di un’interrogazione presentata alla Regione Toscana. “Affollamenti sul treno per il Casentino, ma non solo. A Ponticino, nel Valdarno, il controllore è stato costretto a far scendere pendolari e studenti perché il convoglio era troppo pieno, ben oltre la capienza prevista dell’80%, lasciando i viaggiatori sui marciapiedi in attesa del convoglio successivo. Disagi che si sono sommati ai disagi visti i ritardi accumulati da lavoratori e studenti” fa notare Veneri. “La Regione deve convocare subito un tavolo di confronto con Lfi e con tutte le altre aziende responsabili del trasporto ferroviario toscano. Va aumentato il numero delle carrozze e aumentare i controlli sui treni. Vogliamo sapere se sono previsti contributi regionali volti a incrementare la vigilanza nelle stazioni e sui treni per garantire la salute, e quali sono le strategie e gli impegni delle aziende del trasporto ferroviario per garantire la qualità e la sicurezza di tale servizio, assicurando innanzitutto il distanziamento sociale imposto dalle norme anti-Covid” chiede il consigliere Veneri.

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