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Toscana impegnata nel superamento delle sanzioni alla Russia. Promossa proposta Mugnai

La Regione Toscana sarà in prima linea presso il Governo e in Conferenza Stato-Regioni nel perseguire il superamento delle sanzioni economiche alla Russia che in Toscana, solo nel 2014, hanno prodotto una contrazione dell’export pari al -14,8% per...

La Regione Toscana sarà in prima linea presso il Governo e in Conferenza Stato-Regioni nel perseguire il superamento delle sanzioni economiche alla Russia che in Toscana, solo nel 2014, hanno prodotto una contrazione dell’export pari al -14,8% per un valore di 526 milioni di euro circa, e metterà in campo misure di sostegno alle imprese soggette al contraccolpo con interventi di mitigazione del danno: lo ha stabilito oggi il Consiglio regionale promuovendo con voto bipartisan la proposta di risoluzione presentata dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai, discussa come atto collegato all’informativa della giunta n. 18 relativa al Documento di sintesi su intesa Regione Toscana e Regione di Rostov (Federazione Russa).

Richiamata la vocazione storica della Toscana come terra operatrice di pace e capace di mediazioni anche internazionali, Mugnai aveva restituito nella premessa del suo documento una analisi della delicata situazione geopolitica comprendente l’attivazione dello strumento sanzionatorio verso la Federazione Russa, per poi passare in rassegna gli effetti che questa misura ha determinato sull’Italia e sulla Toscana: «Secondo dati Istat diffusi nel giugno 2015 – scrive il capogruppo azzurro nel suo documento – le sanzioni sull’export hanno prodotto in Toscana nel 2014 una contrazione dei movimenti di beni verso la Russia pari al -14,8%, con un valore complessivo di circa 526 milioni di euro e cali più vistosi per il settore agricolo (oltre il 50% in meno), manifatturiero (quasi il 15% di perdita) e tessile e abbigliamento a -13%. Ai danni derivanti direttamente dalle sanzioni si aggiunge un’altra conseguenza, forse più temibile sulla lunga distanza, rappresentata dalla perdita di quote di mercato delle aziende italiane a favore di prodotti provenienti da altri paesi», tra l’altro paesi che spesso cercano «di inserirsi nel mercato russo, sovente anche con prodotti contraffatti a imitazione di quelli italiani».

Il parlamento toscano ha condiviso la necessità per la Regione di adoperarsi nell’arginare i danni ma anche nel porsi come interlocutore nel processo di composizione delle differenti posizioni. Per questo il dispositivo impegna la giunta regionale «a ribadire che la Toscana, regione di pace e dialogo, chiede al Governo Italiano di sostenere un modello inclusivo che coinvolga Usa, Europa, Russia, Paesi Arabi, Iran e Cina nell’affrontare e gestire le crisi umanitarie e nel contrastare la minaccia senza confini del sedicente Stato Islamico, e richiama a tal fine ad un ruolo ed incisivo l’Onu per gestire i vari conflitti nel senso della costruzione della pace» e «a rivendicare in sede di Conferenza Stato-Regioni un maggior peso del ruolo dell’Europa nel facilitare il dialogo tra Stati Uniti e Russia, imprescindibile per la stabilità e prosperità della stessa Europa, andando a superare lo strumento sanzionatorio», oltre che «a chiedere l’istituzione, da parte della Commissione europea, di un fondo comune speciale tra gli Stati membri al fine di ammortizzare parzialmente o totalmente le ingenti perdite riscontrate dagli imprenditori colpiti dalle contromisure russe alle sanzioni».

Quanto alle cose di Toscana, la Regione adesso è impegnata «a monitorare, con gli strumenti di competenza regionale, l’impatto delle sanzioni sul tessuto produttivo toscano e, in particolare, per le piccole e medie imprese che già si trovano in maggiore difficoltà nel mantenere le attuali quote di mercato» e «a sostenere mediante bandi regionali, a fronte delle spese sostenute, le attività commerciali di marketing, promozione e diversificazione dell’offerta, le imprese toscane operanti in Russia onde evitare che perdano quote di mercato a favore di altri».

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