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Vaccinazioni dei ragazzi in ritardo, Tanti: "In Toscana inefficienze inaccettabili, non vorrei tornare alla Dad"

La vicesindaca: “non vorrei più sentire parlare di dad come soluzione di emergenza. La Toscana acceleri sulle vaccinazioni dei ragazzi”

“Non vorrei confrontarmi ancora una volta con la didattica a distanza. La Toscana acceleri sulla vaccinazione dei ragazzi". Questo il messaggio lanciato oggi dalla vicesindaca di Arezzo Lucia Tanti che proprio nella giornata di ieri ha annunciato di aver fatto la prima dose di vaccino. Sono giorni di segnalazioni di difficoltà a prenotare la somministrazione per i più giovani, a partire dai 12 anni. Perché di fronte c'è una data spartiacque quella del 6 agosto giorno in cui enrtrerà in vigore il green pass per molte attività sportive, sociali e del tempo libero. Ma la vice di Ghinelli pensa soprattutto al ritorno a scuola in sicurezza cercando di evitare di ricadere nella didattica a distanza che tanti danni ha fatto nell'attuale generazione di studenti

"I primi studi cominciano a emergere e concordano su un fatto: un anno e mezzo di dad ha innescato un processo di impoverimento culturale. Per colpa né degli insegnanti né dei ragazzi: è la ‘dinamica della distanza’ in sé. Credo che le conseguenze, purtroppo, saranno più visibili in futuro: ad esempio, quanto tutto ciò inciderà sul tasso di iscrizione universitaria? Ecco perché dobbiamo dare la possibilità ai ragazzi di vaccinarsi in vista della riapertura di settembre. Molti di loro hanno già dimostrato questa volontà e dunque una maturità superiore perfino a certi ‘adulti’. A prescindere dalle scelte del governo sul green pass per insegnanti, personale scolastico e studenti stessi, consentiamo a questi ultimi di investire sul loro futuro. In ogni senso: formativo e perfino fisico."

"Vaccini ai ragazzi in ritardo, dati inaccettabili"

La vicesindaca con delega alla scuola cita alcuni dati: "Mentre la media nazionale è di 13,80% sul totale di ragazzi tra i 12 e i 19 anni che hanno completato il ciclo vaccinale e del 29% per quelli che hanno ricevuto almeno una dose, in Toscana siamo fermi a poco più della metà per entrambi i dati, rispettivamente 7,42% e 17%. Troppo poco, settembre è vicino e non possiamo farci trovare impreparati. La scuola è tale se si svolge in presenza: renderla sicura necessita di una serie di azioni, in ambiti diversi, dai trasporti all’organizzazione che ogni singolo dirigente vorrà dare al suo istituto. Di sicuro, però, serve che la Regione Toscana si dia una mossa: non sono ovviamente contraria alla didattica a distanza in termini assoluti ma lo sono quando viene utilizzata in maniera emergenziale, come abbiamo dovuto fare e rischiamo di fare di nuovo a causa di inefficienze di sistema a questo punto inaccettabili”.

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