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Strada 3 bis Tiberina, Rifondazione: "Il suo abbandono è il risultato della cattiva amministrazione di Pieve Santo Stefano"

Affondo dei circoli della Valtiberina: "Ecco le delibere con le quali fu accettato il trasferimento di competenze sulla strada"

La strada 3bis fu davvero "scaricata dalla Provincia" al Comune di Pieve Santo Sfefano? Secondo  i Circoli di Rifondazione Comunista della Valtiberina la vicenda non andò così.  E illustrano una loro dettagliata ricostruzione cosa sarebbe accaduto oltre 20 anni fa, quando il Consiglio comunale di Pieve si trovò a votare le delibere sulla presa in carico della strada.

"Nel 1983 - scrivono in una nota i Circoli - l’Anas propose di trasferire tratti di strada alla Provincia, la quale rispose in maniera negativa all’Anas, in considerazione degli elevati oneri economici derivanti dalla necessità di manutenzione straordinaria a causa di numerosi movimenti franosi e dissesti vari del piano viabile".

A questo punto la competenza sarebbe dovuta passare al Comune. E proprio si questo importante fatto il Consiglio Comunale si è interrogato più volte. 

"Con la delibera 31 del 27/06/1997 - scrivono i rappresentanti del circoli - , il sindaco Bragagni accettò di prendere in carico il tratto di strada dal ponte Nuovo ai Canili avendo solo la garanzia da parte dell’Anas della sistemazione del tratto  dal Km 175 al Km 181 + 800 (cimitero di Valsavignone). “Per il tratto da Valsavignone ai Canili, cioè dal Km 181 + 800 al Km 185 + 950 l’Anas non prevede alcun intervento prima della consegna al Comune sostenendo che la viabilità serve soltanto per l’esbosco del legname, attraversando una zona disabitata”. La delibera è stata votata in consiglio comunale con 9 voti a favore e 1 voto contrario della maggioranza, l’opposizione per protesta abbandonò l’aula.

Nel successivo consiglio comunale con delibera 35 del 08/08/1997, l’opposizione presentò una mozione di revoca della delibera 31, la quale fu votata con 4 voti a favore della minoranza e 7 voti contrari della maggioranza. Con questa presa di posizione il sindaco ha ribadito la sua decisione di accollarsi la strada.

A questo punto la nota si fa polemica. Rifondazione sostiene che all’atto della firma della presa in consegna della strada "il sindaco non ha dimostrato di essere un buon amministratore, infatti non solo non ha ottenuto la risistemazione del tratto Valsavignone  - Canili, ma nemmeno ha avuto finanziamenti per la manutenzione ordinaria del tratto Ponte Nuovo – Valsavignone".

E così il tempo è passato e "dal 1998 ad oggi il tratto di strada dal bivio di Bulciano allo svincolo di Valsavignone è in totale stato di abbandono con evidenti segni di frane (chiuderanno anche quel pezzo di strada al traffico?) Inoltre, doveva pretendere dall’Anas la consegna insieme alla strada della casa cantoniera (chiusa e abbandonata da decenni), che avrebbe potuto permettere al comune grazie alla vendita dello stesso di finanziare in parte i lavori di riapertura del tratto chiuso".   

Visto che il sindaco Bragagni, ha sempre difeso la scelta di accollarsi la strada, senza avere finanziamenti sicuri da parte di Anas, chiediamo che risolva immediatamente questo grave problema, che altrimenti porterà al disastro economico del nostro territorio.

Auspichiamo altresì che nelle sedi opportune si avvii il processo di messa in sicurezza della ex SS-3bis, rendendola strada di servizio sicura e fruibile da tutti, vengano stanziate le risorse e avviati i lavori della messa in sicurezza della E45 e dei viadotti. Questo la politica è chiamata a fare ovvero difendere e curare gli interessi della comunità e i lavoratori, gli artigiani, gli studenti e le imprese non possono più attendere.

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