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Speranza ad Arezzo. Abbraccia i familiari, poi scalda la platea: "La finanza mangia la dignità alle persone. Abbatteremo le diseguaglianze"

"Sono felicissimo di essere ad Arezzo, questa città ha un significato particolare per me. Da ragazzo venivo spesso, qui c'è un pezzo della mia famiglia". Ha esordito così, parlando dei suoi legami col territorio, Roberto Speranza, candidato alla...

"Sono felicissimo di essere ad Arezzo, questa città ha un significato particolare per me. Da ragazzo venivo spesso, qui c'è un pezzo della mia famiglia". Ha esordito così, parlando dei suoi legami col territorio, Roberto Speranza, candidato alla Camera per Liberi e Uguali in Toscana e uno dei leader nazionali del movimento. Questa mattina è stato protagonista di un partecipato incontro alla Casa dell’Energia, assieme ai candidati della provincia Ivano Ferri, Francesca Cardelli e Guido Pasquetti. Ad introdurre gli ospiti, l'ex sindaco di Cortona Andrea Vignini.

"Dopo due giorni di Toscana, mi viene da dire: campagna bagnata, campagna fortunata - ha scherzato Speranza, rompendo il ghiaccio - non ho mai visto tanta pioggia come in questi giorni". Poi l'intervento che ha strappato più di un applauso ai presenti, incentrato sul tema del lavoro.

Spero di trasmettere un messaggio positivo per questo paese - ha detto Speranza -, per me Liberi e Uguali significa dare forza a una serie di valori. Occorre abbattere le diseguaglianze. In Italia l'1% delle persone detiene un quarto della ricchezza. La parola 'sinistra' è bella, ma va riempita di contenuti, parlando di temi come scuola e sanità. Liberi e uguali sarà un partito, lo costruiremo a partire dal 5 marzo. Sarà il partito del lavoro. Lavoro che in questi anni è stato svilito, umiliato. La civiltà del lavoro è stata calpestata. A danno soprattutto dei più giovani. La civiltà del lavoro è messa in discussione quando si ragiona di braccialetti elettronici. Li avevamo imparati a conoscere per i detenuti, per chi è agli arresti domiciliari. Ce li ritroviamo per i lavoratori. Su 100 contratti di lavoro, 90 sono precari e 10 a tempo indeterminato. Cosa sta accadendo? La finanza, la necessità di fare profitto, i mercati si stanno mangiando le persone e la loro dignità.

@MattiaCialini

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