Sinistra Italiana Arezzo: "Fermare la strage continua delle morti bianche"

"Francesco Brenda era un operaio di 51 anni che ieri è morto tragicamente mentre lavorava presso un impianto che produce materiali per l’edilizia a Bibbiena, lasciando la moglie e due figli ai quali va la nostra vicinanza.

Le parole di cordoglio, pur necessarie per il rispetto dovuto ad ogni vita umana vittima di un infortunio sul lavoro, restano vuote se non sono accompagnate da una riflessione sulle dimensioni di questa annuale “mattanza”, ben rappresentata dai dati dell’INAIL: 1.021 morti sul lavoro nel 2016, 1.029 nel 2017, 1.279 nel 2018, 1.205 nel 2019, 1.538 nel 2020, 1.404, nel 2021. In media 3 morti al giorno."

La nota è di Sinistra Italiana Arezzo in merito all'incidente sul lavoro che ha provocato la morte dell'operaio dell'azienda di calcestruzzi a Bibbiena. 

"Tutto ciò non può essere colpa del caso fortuito o di un nefasto destino e, da ultimo, di ciò se ne è accorto anche Draghi che, in una conferenza stampa del 29 Settembre scorso, solennemente annunciava un “piano di riforme immediato” dichiarando che le morti bianche sono “una strage che continua ogni giorno”. Eppure l’Italia ha una legislazione anti-infortunistica tra le più avanzate d’Europa. Quindi, l’urgenza non è tanto metter mano a riforme che vedranno la luce chissà quando, ma rendere immediatamente applicabili e operativi i controlli e le sanzioni già previste dalla vigente legislazione sia in tema di rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sia sull’emersione del lavoro nero e questo il Governo e la Regione hanno il potere di farlo subito. La sensazione è invece che anche l’attuale Governo e le principali forze politiche che lo sostengono siano più interessate ad una generale deregulation per attenuare o eliminare i controlli sulle imprese affinché non abbiano ostacoli nella realizzazione del Piano di Ripresa e Resilienza Nazionale. In attesa delle invocate riforme, ad oggi, ciò che riprende è solo la conta dei morti sul lavoro."