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Il dibattito

"No alla multiutility unica regionale cui affidare i beni comuni, sì alla costituzione di aziende pubbliche provinciali"

Dichiarazione di Leonardo Simoni (portavoce provinciale di Europa Verde) e Francesco Romizi (consigliere comunale Arezzo 2020)

Presa di posizione di Europa Verde e Arezzo 2020 sul tema della multiutility Toscana che è tornato fortemente alla ribalta. Alcuni giorni fa ne ha parlato su Arezzo Notizie il sindaco Ghinelli che ha sviscerato le sue perplessità rispetto alla governance che rischia di sfuggire dal controllo degli enti pubblici. 

Così anche Leonardo Simoni portavoce provinciale di Europa Verde e Francesco Romizi consigliere comunale di Arezzo 2020, dicono "no alla multiutility unica regionale a cui affidare la vita dei cittadini, sì alla costituzione di aziende totalmente pubbliche, in ambito provinciale, con l'obiettivo di facilitare la trasparenza, l'erogazione di buoni servizi, il controllo e un miglior rapporto con i cittadini."

"Temiamo che, anche nella provincia di Arezzo, si creino le condizioni di un certo trasversalismo politico quando si parla di servizi pubblici essenziali da affidare alla gestione privata. In importanti Paesi europei come Spagna, Francia, Germania, i servizi pubblici stanno tornando sotto il controllo e la gestione dello Stato, mentre in Toscana si discute di quotare in borsa i servizi essenziali. Un mostro aziendale a più teste che comprende anche beni comuni come l'acqua, dove un referendum nel 2011 aveva stabilito l'esatto contrario di quanto si andrebbe a realizzare con la multi utility.

In che regime di concorrenza opererebbe la multiutility? Sappiamo bene, infatti, che i cittadini possono scegliere il fornitore di corrente elettrica che trovano più conveniente, ma non possono scegliere né a chi affidare i rifiuti né da chi acquistare l'acqua. Ripetiamo, un vero e proprio mostro anche dal punto di vista del mercato. Nel frattempo a Firenze, per esempio, non sanno come fare per lo smaltimento delle nuove bioplastiche compostabili, si parla di bio-digestore ma la raccolta dell'organico è deficitaria e comporta al momento diversi problemi. Questa convinzione che soltanto un forte accentramento dei servizi sia la soluzione è sinergica al successivo passaggio della privatizzazione.

Le opportunità che si aprono con le risorse del PNRR vanno colte per riorganizzare i servizi pubblici locali, riordinando gli ambiti di lavoro e non realizzando l’ennesimo soggetto di diritto privato che, la storia recente ci insegna, privatizza gli utili e socializza le perdite attraverso le bollette dei cittadini.

Come Europa Verde Arezzo e Arezzo 2020 vogliamo stimolare un dibattito pubblico, consapevoli che si sta parlando di scelte fondamentali per la qualità della vita dei cittadini e delle cittadine toscane. Le forze politiche hanno la responsabilità di rappresentare i cittadini, i territori e indicare soluzioni attraverso scelte chiare e frutto di ascolto e confronto con la cittadinanza stessa."

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