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Sicurezza e migranti, il Psi chiede un nuovo progetto politico. Giustini: "Più risorse per il sociale"

"La città di Arezzo ha bisogno di un nuovo progetto politico capace di garantire risposte concrete alle problematiche legate alla sicurezza e all'accoglienza dei migranti". A sostenerlo è il Partito Socialista Italiano della zona aretina che...

"La città di Arezzo ha bisogno di un nuovo progetto politico capace di garantire risposte concrete alle problematiche legate alla sicurezza e all'accoglienza dei migranti". A sostenerlo è il Partito Socialista Italiano della zona aretina che, interrogandosi sulle possibili soluzioni, esprime l'esigenza di strutturare un piano integrato e lungimirante che non si limiti esclusivamente ad affrontare le emergenze del momento, ma che possa riportare serenità nei cittadini intervenendo in tutti i settori essenziali della loro vita (dalla salute alla casa, dai servizi al lavoro). Non è infatti solo il quartiere di Saione ad avvertire crescenti timori legati alla sicurezza, ma furti, degrado e altre problematiche sociali stanno riguardando anche altre zone cittadine, con le varie realtà politiche ed economiche che sembrano ben lontane dal trovare rimedi.

«La progressiva perdita di attività economiche e di residenza in molte parti della città, non solo a Saione - commenta Alessandro Giustini, segretario della Zona Aretina del Psi, - ha allentato il livello di controllo sociale e ha ridotto la cura degli spazi privati e pubblici. Poi si è inserito l'arrivo dei migranti che sono diventati per molti un nuovo affare: in uno stato democratico e laico, l'accoglienza deve essere un obiettivo culturale da raggiungere ma l'applicazione delle norme non avviene sempre nel rispetto delle regole, ha grandi costi e non offre prospettive. Come contraltare, Arezzo sta registrando una popolazione più anziana, con famiglie più povere, con giovani timorosi del proprio futuro e con legami comunitari debolissimi».

In questo senso, il Psi ritiene doveroso il recente forte richiamo da parte del sindaco a regole di etica civile e di correttezza nel comportamento individuale di tutti, come strategia per mettere a freno alcune attuali emergenze e per tutelare la sicurezza.

«Il termine "movida" - aggiunge il segretario, - non può giustificare l'eccesso di alcool e di sballi di ogni genere, dovunque e a tutte le ore, cancellando regole di educazione, rispetto e decenza. Un nuovo progetto per Arezzo deve essere improntato sull'etica del dovere, sul rispetto degli altri e dei loro diritti, sulla tutela dei beni comuni e delle regole della comunità: queste sono le basi per affrontare coerentemente anche le tematiche della sicurezza e dell'accoglienza».

Arezzo necessita dunque di un nuovo progetto politico che sia maggiormente orientato verso i bisogni dei cittadini e che si diversifichi rispetto a quello che, avviato negli anni '60, ha caratterizzato gli ultimi decenni. Il Psi ricorda che la fase di sviluppo della città è terminata da anni ma che, ancora oggi, vengono programmati interventi basati su programmi e risorse di altri tempi come la realizzazione dei "boulevards", l'esternalizzazione dei servizi comunali, il crescente divieto di circolazione in centro per assecondare la creazione di grandi parcheggi, o l'organizzazione di maxi-eventi costosi, incomprensibili ed inefficaci. Il partito guidato da Giustini sostiene invece l'esigenza di riprendere ad utilizzare le risorse per il sociale a favore della promozione della salute e della sanità, della razionalizzazione dei servizi, della predisposizione di nuove opportunità di lavoro e di politiche della casa per favorire il recupero degli immobili non utilizzati e per evitare nuove costruzioni.

«Alcune operazioni sono positive - conclude Giustini, - come il recupero della fortezza e dell'acquedotto Vasariano che devono esser collegati ad un progetto turistico di ampio raggio, forte di una revisione complessiva dell'utilizzo e dell'accessibilità nel centro storico. Ma la priorità assoluta deve essere di riportare al centro della politica le esigenze di chi abita la città, garantendogli serenità e futuro».

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