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Seggiolini "anti-abbandono", la senatrice Mattesini chiede incontro a Delrio e Calenda: "Subito una legge"

Rendere obbligatorio l'uso di dispositivi anti-abbandono e poi fare una corretta campagna di comunicazione affinché fatti come quello di Castelfranco di Sopra non accadano mai più. L'impegno è quello preso dalla senatrice del Partito Democratico...

Rendere obbligatorio l'uso di dispositivi anti-abbandono e poi fare una corretta campagna di comunicazione affinché fatti come quello di Castelfranco di Sopra non accadano mai più.

L'impegno è quello preso dalla senatrice del Partito Democratico Donella Mattesini che, subito dopo la tragedia che ha sconvolto la provincia di Arezzo, si è attivata con un'interrogazione urgente attraverso la quale richiede una legge per rendere obbligatori l'installazione di dispositivi di allarme per i seggiolini utilizzati per i più piccoli quando sono a bordo delle auto di mamma e babbo. "Purtroppo quello che è accaduto la scorsa settimana - spiega la senatrice Mattesini - non è l'unico caso. Ne sono accaduti molti e, episodi come quello si ripetono in varie parti del mondo. Per evitare che ci siano ancora fatti così drammatici ho presentato un'interrogazione urgente e richiesto un appuntamento al ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio e un altro con il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. Al primo ho intenzione di sottoporre il tema riguardante la necessità di attivare una norma che obblighi l'impiego di dispositivi che avvertono prima di uscire dall'auto. Con il secondo invece cercherò di affrontare il tema riguardante la promozione e la sensibilizzazione delle case costruttrici affinché si possa avviare un percorso che porti alla creazione di questa tipologia di dispositivi". Attualmente un dispositivo di questo genere esiste di già. E' stato brevettato nel 2013 dagli studenti dell’Itis di Bibbiena. Un ingegnoso progetto che mai come oggi è tornato ad essere attuale nelle pagine della cronaca locale. “Ricordati di Me”. Questo il nome dato all’oggetto che è stato progettato direttamente dagli studenti casentinesi che ne avevano costruito persino un prototipo. In sostanza si tratta di un seggiolino che "avverte" mamma e papà nel caso in cui il bambino sia rimasto chiuso in auto accendendo le frecce, facendo suonare il clacson e addirittura inviando sms ai loro cellulari. I creatori sono 16 ragazzi che all'epoca frequentavano la terza classe, coordinati dal professor Pier Luigi Bargellini con l'assistenza del tecnico Alberto Larghi. Quattro sono le condizioni che servono per l’attivazione del ciclo di automazione: il bambino appoggiato sul seggiolino, lo spegnimento del motore dell'auto, l’apertura della portiera,l’uscita del guidatore. Il processo così si attiva seguendo la sequenza: lampeggiamento quattro frecce, apertura di alcuni centimetri dei vetri delle portiere, attivazione della sirena, attivazione combinatore telefonico piattaforma Arduino Uno con invio di 5 o più sms ripetibili.
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