rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"Sulla scuola non sono stati fatti passi avanti rispetto a luglio". L'attacco di Stefano Mugnai (Fi)

"Quale formazione e crescita potremo infatti garantire per i nostri figli - dice Mugnai a proposito della Dad - se negheremo loro il contatto con i loro coetanei e il rapporto vero con i loro insegnanti? Non penseremo per caso di sostituire il tutto con un pc ed una web cam?"

"Siamo a pochi giorni dall'inizio del nuovo anno 2021 e dalla ripartenza della scuola, ma ancora il caos regna sovrano nel mondo dell'istruzione. Nonostante l'accordo Stato- Regioni siglato in data 23 dicembre che prevede ritorno in classe per 2,5 milioni di studenti nelle scuole superiori, tutto è ancora poco chiaro e le critiche dal mondo dell'istruzione si alzano sempre con maggiore frequenza. Due sono i temi più caldi: la Didattica a distanza e le conseguenze sociali del suo utilizzo ed i problemi mai risolti del Trasporto pubblico locale per gli studenti. Secondo il calendario siamo a fine dicembre 2020, ma è come se fossimo nei fatti ancora fermi a luglio 2020. Nessun passo avanti è stato fatto. Il Ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina non è stata capace di produrre alcuna soluzione concreta né per la formazione dei nostri figli, né tantomeno per i loro quotidiani spostamenti. Come padre, sono anch'io molto preoccupato per il futuro dell'istruzione dei miei figli". Stefano Mugnai, onorevole aretino di Forza Italia attacca il Governo sul tema della scuola e del ritorno sui banchi gi gennaio.

"Quale formazione e crescita potremo infatti garantire per i nostri figli - dice Mugnai - se negheremo loro il contatto con i loro coetanei e il rapporto vero con i loro insegnanti? Non penseremo per caso di sostituire il tutto con un pc ed una web cam? Questa poteva essere una soluzione tampone, momentanea, non la scuola del 2020-2021 o peggio ancora del futuro! In Francia, Spagna e Germania le scuole sono rimaste aperte. Nonostante l'aggravarsi dell'epidemia la frequenza delle lezioni in presenza è stata garantita, contrariamente a quanto fatto in Italia. La didattica a distanza mantenuta nel tempo e solo ridotta talvolta ha rivoluzionato in negativo la formazione scolastica e distrutto i rapporti umani, la base della crescita di ogni bambino o giovane. Senza contare, e lo abbiamo ribadito più volte come Forza Italia, che non tutti godono della possibilità su scala nazionale di avere "per forza" un computer e la connessione a casa. Non tutti infatti se lo possono permettere economicamente. La situazione della scuola italiana a pochi giorni dalla ripartenza desta preoccupazione. “Il problema principale - ha spiegato Giannelli dell’Associazione Nazionale Presidi - riguarda la mancata o insufficiente riorganizzazione dei trasporti che sta costringendo i Prefetti a chiedere alle scuole di effettuare dei turni di entrata in orari scaglionati molto impegnativi. In particolare, far uscire da scuola i ragazzi alle 15.00 o alle 16.00, soprattutto per studenti pendolari, comporterà un rientro a casa in orari che causeranno difficoltà sia alle famiglie che allo studio domestico. " Senza dimenticare il problema del rischio contagi nelle scuole visti i prevedibili assembramenti (gli spazi non sono sufficienti per tutte le attività curricolari) e le eventuali caotiche quarantene già vissute a settembre scorso. In conclusione, una scuola che appare realmente ancora un cantiere aperto, senza però mai avere una data definitiva di conclusione dei problemi".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Sulla scuola non sono stati fatti passi avanti rispetto a luglio". L'attacco di Stefano Mugnai (Fi)

ArezzoNotizie è in caricamento