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Scapecchi (Forza Italia) risponde a Bracciali: "Non penalizzeremo le vere sagre"

Sul caso sagre interviene anche Federico Scapecchi ViceCapogruppo Forza Italia in Consiglio Comunale di Arezzo Abbiamo ritenuto opportuno ricorrere ad una revisione del vigente regolamento sulle sagre e feste paesane per evitare il proliferarsi...

Sul caso sagre interviene anche Federico Scapecchi ViceCapogruppo Forza Italia in Consiglio Comunale di Arezzo

Abbiamo ritenuto opportuno ricorrere ad una revisione del vigente regolamento sulle sagre e feste paesane per evitare il proliferarsi di eventi simili che talvolta non hanno alcuna valenza sociale e nulla hanno a che vedere con le vere tradizioni dei nostri territori. Non penalizzeremo le vere sagre e le vere feste paesane oggi esistenti, anzi: il nostro intento è proprio quello di valorizzare questi eventi che rivestono un ruolo di primaria importanza sia dal punto di vista dell'aggregazione sia per la funzione di supporto ad attività culturali, sportive e di solidarietà.

Allo stesso tempo è doveroso porre l'attenzione su alcune problematiche che impattano anche sul mondo del commercio, finora poco approfondite e regolamentate, che sono sostanzialmente tre: la tipicità dei prodotti impiegati, la filiera corta e il rapporto tra attività alimentari e non alimentari.

Non è possibile per le sagre, come espresso dalla legge, fare ristorazione generica. E' opportuno che i menù proposti siano legati ai prodotti tipici promossi: non riteniamo giusto che, ad esempio, si offra un servizio di pizzeria se la pizza non è il prodotto tipico. Ovviamente è necessaria una certa elasticità per le pietanze di contorno e di minor rilevanza, così come per le bevande.

Il reperimento degli alimenti deve coinvolgere i produttori locali, non per ragioni di campanilismo ma per la stessa natura degli eventi: se si promuove un prodotto tipico esso è necessariamente commercializzato in loco e nelle vicinanze, non ha senso acquistarlo da altre zone d'Italia o addirittura all'estero.

Infine, dato che tra gli scopi delle sagre e delle feste paesane rientrano finalità di aggregazione, divertimento, riscoperta delle tradizioni e delle usanze locali, è necessario che siano allestiti spazi necessari per lo svolgimento di queste attività. Non si può ridurre una sagra solo ad un ristorante.

Tutto ciò è già ampiamente condiviso dalla maggioranza delle sagre e delle feste paesane del Comune di Arezzo e riteniamo che scriverlo nel regolamento vada a tutela di tutti, in primis degli organizzatori.

Abbiamo ritenuto opportuno aggiungere dei vincoli sulla durata e sul numero di questi eventi, in quanto fino allo scorso anno erano presenti a calendario una quantità eccessiva di "giorni sagra", circa 160.

Se però il problema è dato dai numeri, siamo disponibili a discuterne sia in commissione che in consiglio comunale, oltre che con gli organizzatori e i responsabili delle sagre e delle feste paesane, che sono già stati convocati e saranno ascoltati prima della decisione finale. La polemica scatenata da Bracciali è altamente strumentale, infatti è difficile credere al capogruppo del PD della scorsa consiliatura quando parla di "funerale delle frazioni" a causa di questo nuovo regolamento. Le frazioni di Arezzo sono state totalmente dimenticate dalla precedente Amministrazione, è sotto gli occhi di tutti, e ne abbiamo avuto conferma in questo primo ciclo di incontri con i cittadini conclusosi ieri sera ad Indicatore. A tal proposito, in sede di approvazione del Bilancio di previsione, destineremo importanti fondi proprio per la manutenzione ordinaria delle frazioni e delle periferie non più rimandabile, spostando la realizzazione di alcune grandi opere al prossimo anno.

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