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Ex scalo merci, divampa la polemica. Botta e risposta Bracciali-Tanti

Il coordinatore del Pd attacca: "Ghinelli ha chiuso la città in una scatola buia". Il vicesindaco non demorde: "Non rinunceremo alla Arezzo 2050 che abbiamo in mente"

Continua a tenere banco la questione dell'ex scalo merci di Arezzo. La giunta aveva presentato un progetto per realizzare una new public library in quell'area, che però è stato bocciato dalla Regione Toscana insieme a quasi tutti i progetti presentati dalle amministrazioni della provincia di Arezzo (unica eccezione, San Giovanni Valdarno). Già ieri il dibattito si era scaldato: "la Regione premia solo i comuni di centrosinistra" aveva osservato il vicesindaco Lucia Tanti, mentre Scelgo Arezzo, per voce dei consiglieri Donati e Sileno, aveva messo in evidenza che ''il Comune perde i bandi perché fa progetti si scarsa qualità"

Oggi un altro botta e risposta tra Matteo Bracciali, coordinatore Pd di Arezzo, e il vicesindaco Lucia Tanti.

"Dopo le naturali e doverose critiche all'amministrazione Ghinelli per l’ennesima occasione persa, questa volta sul progetto simbolo della campagna elettorale, è il momento di superare la denuncia - ha scritto Bracciali. Tre riflessioni e una proposta. Primo punto: questa amministrazione sta alimentando in città un clima da fine impero. Le tensioni interne, i processi che hanno minato l’autorevolezza della giunta a tutti i livelli e la mancanza di obiettivi strategici stanno livellando verso il basso il dibattito. E’ solo grazie ad alcune realtà sociali come sui temi della transizione energetica, dell’innovazione sociale e dei modelli di integrazione e della pace che questa città riesce a respirare e cresce. Secondo punto: stiamo perdendo tempo ed occasioni che non torneranno. Le risorse legate al PNNR hanno una caratteristica: se non hai una idea forte di sviluppo sostenibile della città, non raccogli nulla. Abbiamo tentato, con tutti i limiti di chi è all’opposizione, di fare proposte in questo senso senza aver avuto alcun riscontro. Risultato per l'amministrazione: progetti spot sganciati da una idea complessiva e, quindi, sistematico buco nell’acqua. Non solo: perduto il finanziamento, scaricata la responsabilità. Non merita risposta l'affermazione della vice sindaca sul fatto che la Regione discrimini Arezzo per motivi politici. La favola che uno boccia a scuola perché antipatico al professore non funziona più. Terzo punto: Arezzo ha bisogno di dare un futuro alla propria manifattura perché è sul lavoro che abbiamo costruito le nostre fortune. Questo è il nodo centrale. Occorrono quindi infrastrutture, investimenti in alta formazione specializzata e apertura alla relazione con il mondo in tutte le forme possibili. Il fallimento di questi due mandati di amministrazione Ghinelli è tutta qui, nell’incapacità di dare una prospettiva alla nostra comunità. La proposta. Dobbiamo lavorare insieme per recuperare il tempo perduto. E le forze sociali, economiche e culturali della città sono l’unica speranza per farlo perché questa città ha bisogno che cessi in fretta una esperienza politica che ha chiuso la città in una scatola, senza ossigeno. Siamo pronti a sostenere una nuova primavera politica, mettendoci al servizio di chi vuole davvero il bene di Arezzo".

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"La Public Library e con essa tutta la progettualità del terzo luogo è una delle idee più innovative che si siano mai viste in Toscana per una rigenerazione urbana che dà vita ad una Cittadella del sapere" - ha detto Tanti. Nel caso nostro questa progettualità si innesta accanto alla Cittadella della Salute, che stiamo defininendo al Pionta con risorse PNRR e risorse nostre e la Cittadella della solidarietà, in pieno centro storico. Tre progettualità armoniche e innovative dove la cultura, la coesione sociale, la sensibilità ambientale, lo spazio per le famiglie, i servizi alla persona si uniscono dando sostanza al concetto di rigenerazione urbana. La Cittadella del sapere è stata fermata da Regione Toscana, che non ci ha selezionato per partecipare ad un bando europeo. Bloccati alla partenza. E con noi tutti i progetti presentati dagli altri comuni della provincia di Arezzo eccetto uno. Quasi il 100% dei progetti degni per Regione Toscana sono stati presentati da comuni di centrosinistra. Sarà un caso di sicuro. Faremo da soli senza rinunciare alla Arezzo 2050 che abbiamo in mente". 

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