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"Sanità, la Regione tratta Arezzo come provincia dell'Impero". L'attacco di Mugnai e Marchetti (Forza Italia)

"Avanti con gli investimenti in sanità e basta al trattamento di Arezzo, da parte della Regione, alla stregua di provincia di un impero che tra l’altro non c’è nemmeno più": all’indomani delle richieste avanzate da parte del Comune di Arezzo alla...

"Avanti con gli investimenti in sanità e basta al trattamento di Arezzo, da parte della Regione, alla stregua di provincia di un impero che tra l’altro non c’è nemmeno più": all’indomani delle richieste avanzate da parte del Comune di Arezzo alla Regione Toscana affinché produca un piano di investimenti sanitari che proietti la sanità aretina avanti fino al 2020 con nuove e maggiori risorse destinate ai servizi, a rilanciare sono i vertici regionali di Forza Italia. A prendere la parola sono infatti il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti e il Coordinatore regionale degli azzurri toscani onorevole Stefano Mugnai.

«Fuori le risorse, Arezzo non è provincia dell’Impero», tuona Marchetti. «Tra l’altro mi permetto di far sommessamente notare che in Toscana l’Impero è pure crollato», rincara Mugnai. «Il fatto che dalla Regione partano risorse sempre maggiori per investimenti sanitari su Siena rispetto al resto dei territori del sud della Toscana è storia vecchia», osservano insieme i due leader azzurri. «Dopo la riforma sanitaria che nel 2015 ha accorpato Arezzo Siena e Grosseto in un’unica Azienda d’area vasta, però – contestano Marchetti e Mugnai – tale condotta discriminatoria è divenuta ancora più vistosa».

«Se la Regione pensa di mantenere il consenso elettorale a Siena aprendo i rubinetti dell’economia sanitaria in quella direzione a scapito del resto dell’area vasta, Arezzo in testa – incalzano Mugnai e Marchetti – il 10 giugno constateranno che questo modo di trattare i cittadini come sudditi e popolo bue non funziona più. I toscani si sono svegliati dal torpore con cui la sinistra li teneva sotto cappa e stanno cambiando le carte sul tavolo del consenso elettorale per chiedere pari trattamento, maggiore libertà, canali di accesso adeguati per tutti i servizi e per quelli sanitari in particolare».

E allora via, dopo il ragionamento politico, con le richieste di «implementazione degli organici di personale sanitario e, se proprio si dovrà attuare un blocco del turn over, lo si preveda semmai a carico delle burocrazie e degli apparati che appesantiscono il sistema». E poi l’ospedale, la medicina di territorio e la rete di cure intermedie: «Arezzo ha diritto a chiedere e ad ottenere da parte della Regione Toscana un piano almeno di medio termine per gli investimenti. Noi con loro – concludono Mugnai e Marchetti – lo rivendichiamo con forza».

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