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"San Donato quartiere dormitorio. Chiude anche l'ultimo market"

La nota del M5S Arezzo: ""Il 'quartiere' di San Donato è stato svuotato di negozi, banca e perfino della cassetta delle Poste"

"Stretto fra Saione e Pescaiola, il quartiere di San Donato riflette l'agonia del dirimpettaio Pionta fino al palazzetto dello sport di Maccagnolo: il parco, servo di tre padroni, vede le costruzioni abbandonate e gli spazi (in)utilizzati nel modo che sappiamo", attacca così una nota del M5S che prosegue.

"Il 'quartiere' di San Donato, svuotato di negozi, banca e perfino della cassetta delle Poste, assiste anche alla sostituzione di precedenti attività locali con attività estranee ai residenti più anziani che di fatto li dividono ancora di più dai nuovi arrivati. Questo stato di abbandono si 'conclude' con il palazzetto dello sport di Maccagnolo ormai chiuso da tempo per interventi strutturali che avrebbero dovuto già vedere la luce, ma che ad oggi non sono terminati.

Dal 1° gennaio 2021 verrà chiuso il piccolo market di via Cesare Battisti, uno degli ultimi servizi rimasti ai residenti della zona. Dal momento che l'unico servizio, purtroppo fiorente, è quello delle pompe funebri, non vorremmo che il quartiere San Donato risultasse l'ultimo cliente”.

La nota prosegue: "I cittadini chiedono quindi che non vengano abbandonati al loro destino e che questa parte di città non venga dimenticata. Chiedono altresì che Confcommercio e Confesercenti possano a loro volta intervenire per fare il possibile per evitare la chiusura di questo supermercato, che le istituzioni si facciano carico di questa denuncia di desertificazione, e vengano, di persona, a toccare con mano le difficoltà della popolazione e la trascuratezza dei luoghi.  Siamo tutti cittadini di Arezzo, tutti vogliamo bene a questa città, tutti accettiamo i doveri ma anche pretendiamo diritti e dignità. L’Amministrazione comunale non deve accettare che questo spicchio di territorio, Pionta - San Donato - Maccagnolo, venga privato del proprio futuro. E deve altresì prendere atto del fallimento di politiche urbane e residenziali sorde ai bisogni autentici. Strade e palazzi, disegnati ed edificati per favorire comunicazione e collegamento, non sono più mezzi sufficienti per creare comunione e solidarietà fra la gente.  I luoghi dell'abitare rischiano di divenire dormitori che deprivano le emozioni e gli affetti".

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