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"Sacchetti assessore e dirigente Csai. Chiediamo (di nuovo) se esista conflitto di interessi"

Il Movimento 5 Stelle aveva sollevato la questione nel 2016 portandola all'attenzione di Anac che però non dichiarò l'incarico incompatibile. Di questi giorni la richiesta di una seconda verifica presentata al segretario generale del Comune di Arezzo dal consigliere Menchetti

"Assessore e dirigente Csai. Ci chiediamo, nuovamente, se non esista un conflitto di interessi". La questione è quella che il Movimento Cinque Stelle locale, per mezzo del consigliere comunale Michele Menchetti, ha posto al neo segretario generale del Comune di Arezzo al quale è stato formalmente chiesto di "rilevare la sussistenza di una causa di incompatibilità nell'assunzione della funizione di assessore da parte dell'ingegnere Marco Sacchetti". L'argomentazione addotta dai pentastellati trova spunto, anche, dalle informazioni contenute nel curriculum vitae dell'attuale assessore della giunta Ghinelli bis il quale, dal 2011, è dirigente area progettazione e sviluppo della Csai Spa azienda a capitale pubblico-privato che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti e della quale i comuni di Terranuova Bracciolini, Castiglion Fibocchi, Loro Ciuffenna, Laterina, Cavriglia, Montevarchi, Castelfranco di Sopra, Pieve Santo Stefano, Subbiano, Caprese Michelangelo detengono il 60% delle azioni (40% è detenuto da STA - Società Toscana Ambiente S.p.A.). Sacchetti, con la rielezione del sindaco Ghinelli è stato nuovamente scelto come membro della giunta in qualità di assessore tecnico e gli sono state riconfermate le deleghe all'ambiente, protezione civile, ciclo dei rifiuti e delle acque. 

Il Movimento Cinque Stelle già nel 2016, per mezzo degli allora consiglieri Massimo Ricci e Paolo Lepri, aveva sollevato gli stessi dubbi su Sacchetti. I due pentestellati in quella circostanza avevano presentato una mozione di sfiducia puntando il dito proprio contro contro il fatto che Sacchetti, in qualità di dirigente di Csai non potesse ricoprire il ruolo di assessore al ciclo dei rifiuti. Ne seguì la risposta dell'assessore e del sindaco Ghinelli che sottolinearono come "dopo varie verifiche legali non erano state individuate incompatibilità". Punto di vista fatto proprio anche dall'allora segretario del Comune. A novembre del 2016 la palla era passata all'autorità nazionale anticorruzione (Anac) che attraverso la delibera 1.304 del 28 dicembre 2016 concludeva come: "il regime transitorio previsto dal legislatore non consente a quest’Autorità di dichiarare incompatibile l’incarico dirigenziale in esame. Il contratto dirigenziale dell’ing. Sacchetti risulta stipulato in data 27 giugno 2011 e, quindi, prima della data di entrata in vigore del d.lgs. n. 39/2013 (Legge Serverino ndr)".

"Anac allora - specifica Menchetti - pur ritenendo valide e applicabili le nostre osservazioni, riteneva anche che il regime transitorio non consentisse, in prima applicazione, di dichiarare incompatibile l'incarico di Sacchetti con il suo ruolo all'interno di Csai. Ma con questo secondo mandato? Dopo aver nuovamente analizzato tutta la documentazione, abbiamo deciso di depositare un’altra richiesta, in quanto a nostro avviso non è più configurabile la prima applicazione. Abbiamo formalizzato tutto quanto attraverso una richiesta ufficiale che abbiamo inviato il 26 marzo all'attenzione del segretario generale del Comune di Arezzo che ha anche il ruolo di responsabile della trasparenza". 

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