Ha vinto per poche decine di voti. Un po' come era accaduto alle amministrative, ad Anghiari. Alessandro Polcri è il nuovo presidente della Provincia di Arezzo. La tornata elettorale che lo ha visto contrapporsi alla condidata del centrodestra, l'uscente Silvia Chiassai Martini, si è conclusa con la vittoria per 47202 voti ponderati contro 42908 . Uno scarto di 4294 voti ponderati (pari a 40 voti complessivi) che lascia intendere come il centro destra non sia arrivato compatto alle urne. Mentre Chiassai si è attestata in vantaggio nel Comune di Arezzo (16mila74 voti contro 8930), Polcri ha fatto man bassa sia nei comuni di fascia c (dai 5mila ai 10mila abitanti) sia in quelli di fascia d (dai 10mila ai 30mila abitanti). Pur avendo un peso minore, le preferenze dei sindaci e consiglieri dei comuni di media grandezza sono state determinanti per Polcri.  Dai comuni di fasca c infatti sono arrivati 16mila 490 voti e da quelli di fascia d 18mila 247 (contro, rispettivamente, i 7310 e i 15163 incassati da Chiassai). A voltare lo sguardo verso i valori assoluti, emerge che dei 496 sindaci e consiglieri votanti,  203 hanno scelto la presidente uscente, 243 lo sfidante. 

Infine il caso dei tre voti mancanti a Chiassai dal Comune di Arezzo: ma tradotti in voti ponderati avrebbero potuto colmare la distanza? Quasi sicuramente no. 

Le prime dichiarazioni di Polcri

"Ci ho creduto fin dall'inizio, è stata una campagna elettorare intensa, ma non basata sullo scontro: piuttosto all'insegna della pacatezza e dell'armonia". Ha dichiarato ieri sera Polcri dallo scranno della sala dei Grandi, subito dopo la proclamazione (alle 23,42) presentandosi come "presidente di tutti i territori, perché la Provincia deve essere la casa dei comuni". 

Frattura nel centro destra

Conclusi i brindisi, i complimenti e la festa, arriva il momento dell'annalisi del voto e quello della riflessione. Se da un lato ci sarebbe stato un lavoro di comunicazione certosino svolto da Polcri - che dal momento della candidatura avrebbe contattato ogni consigliere provinciale, illustrando i motivi della sua decisione - dall'altro invece sembra venire a galla uno scollamento tra la volontà dei sindaci di centro destra (16 in tutto) che avevano avallato la candidatura di Chiassai e i loro consiglieri che invece non avrebbero votato in massa nella stessa direzione.

C'è poi l'incognita dei civici di area centro destra, che potrebbero aver trovato più interessante l'alternanza alla guida dell'ente piuttosto di una riconferma.