Il ritorno di Macrì a Estra. FdI: "L’uomo giusto al posto giusto". Romizi: "Quanti incarichi somma?"
A destra e sinistra si parla molto della nomina di Macrì per il cda di Estra. E le valutazioni sono di segno opposto
Con il voto compatto dei sindaci di centro destra e l'astensione di quelli di centro sinistra, Francesco Macrì è stato indicato da Coingas come nome per il consiglio di amministrazione di Estra. Un ritorno per alcuni ovvio e scontato, per altri meno. A rivendicare la bontà della scelta c'è la componente di Fratelli d'Italia che, sia a livello comunale che provinciale, esulta per l'avvio della seconda nomina di Macrì in Estra. Nei giorni precedenti all'assemblea di Coingas dove la scelta è maturata, anche la Lega aveva tuonato "quel posto spetta a Fratelli d'Italia". Tra un mese ci sarà l'assemblea dei soci di Estra dove verranno approvati il bilancio e i dividendi. In quel momento cesserà l'incarico ricoperto finora dal commercialista aretino Giovanni Grazzini che venne nominato consigliere di amministrazione quando Estra venne decapitata del suo stesso presidente per la sentenza di Anac che aveva dichiarato non nominanile Francesco Macrì.
"L’indicazione di Francesco Macrì come rappresentante di Arezzo in Estra rappresenta la scelta migliore in termini di competenze manageriali al servizio della nostra comunità. Con la sua presidenza, Estra è diventata la quinta utility italiana. Il suo ruolo è stato confermato dall’elezione a vice presidente di Confservizi Toscana e vice presidente nazionale di Utilitalia. Un lavoro e una reputazione che gli hanno consentito di essere scelto per il CdA di Leonardo" scrive oggi Fratelli d'Italia che aggiunge "con il voto di ieri in Coingas, Arezzo ha confermato la centralità che merita all’interno di un’azienda che ha davanti a sè sfide importanti e che esce da un periodo difficile per il settore dell’energia. Il percorso fatto in preparazione dell’assemblea conferma anche la maturità complessiva del centro destra aretino che, con la guida del sindaco Ghinelli, è stato capace di superare prove difficili in modo unitario e con risultati positivi."
Poi le polemiche politiche, rispondendo agli attacchi di Pd e Scelgo Arezzo arrivati nella giornata di ieri.
"Pd e Scelgo Arezzo sbagliano domanda. Quella corretta non è perché Macrì sia tornato ma perché sia andato via da Estra. E la risposta è legata ad una vicenda giudiziaria che si è conclusa nel modo che loro non speravano e che ha cancellato ogni dubbio e sospetto su Francesco Macrì. Contrariamente a quanto scritto, infatti, l’iter della giustizia penale si è chiuso e si è quindi potuto ripristinare la situazione preesistente. Una scelta naturale che anche i sindaci di centro sinistra non hanno contrastato nel corso dell’assemblea dei soci Coingas, non votando contro la nomina. Al Pd e a Scelgo Arezzo non rimane che la triste litania delle frasi fatte e dei sospetti che esprimono non solo il rimpianto per contesti che – grazie al voto degli elettori – non li vedono più protagonisti ma solo rancorosi commentatori di una situazione nuova e positiva. Le nomine di Francesco Macrì in Estra e in Leonardo confermano che Fratelli d’Italia e quindi il centro destra aretino hanno competenze e professionalità che sono capaci di affermarsi a livello nazionale. In un mondo normale, Arezzo dovrebbe essere orgogliosa di avere esponenti capaci di ricoprire ruoli così importanti, anche in considerazione delle esperienze giudiziarie superate. Se, nella logica del Pd, le accuse erano determinanti, perché le relative assoluzioni non sono altrettanto importanti? Arezzo ha bisogno di crescere e FdI sta facendo la sua parte. Il Pd pensa di farlo con comportamenti contradditori, pensa di tornare a crescere con atteggiamenti tipo il voto di ieri in Coingas esprimendo anche un componente del collegio sindacale e poi la dichiarazione da barricata 5 minuti dopo? La città merita un'opposizione che sappia fare politica in maniera costruttiva, con lealtà, senso dell’onore e delle istituzioni così come espressa nelle residuali amministrazioni governate. Dal Pd."
Sul doppio incarico che andrebbe a sommare (Estra e Leonardo) punta il dito Francesco Romizi di Arezzo 2020. “Francesco Macrì 2, la rivincita. O la vendetta. Parafrasiamo pure Hollywood per la vicenda Estra dove da Coingas è venuta un’indicazione solenne, per acclamazione destrorsa, dell’ex presidente su cui siamo in attesa, in merito alla prima puntata della serie, di una sentenza del Consiglio di Stato. Ci sarebbe da disquisire anche sull’astensione dei sindaci del centrosinistra sulla figura del leader indiscusso di Fratelli d’Italia, ma a lui ci limitiamo chiedendo sommessamente: quanti incarichi intende sommare in capo a se stesso? Allargando poi la riflessione, dovremmo domandarci: nell’ambito delle realtà energetiche nazionali, essere clienti di Estra o di un’altra società cambia davvero le cose? Qual è la ratio di questi mega-gruppi di derivazione pubblica quando pesanti costi gravano comunque sui cittadini? Un’utenza familiare trova davvero conveniente la bolletta di Estra? Ecco la questione, che mette peraltro in luce diversa le stesse roboanti dichiarazioni del presidente di Coingas sui dividendi che quest’ultima società distribuirà ai Comuni. Una volta dentro al bilancio degli enti locali, serviranno a calmierare quanto Estra recapita con puntuale cadenza?"