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Tanti spiega la sua fondazione: "Così il personale e il 5 per mille. Bracciali? Grazie, finalmente si parla di contenuti"

La vicesindaca Tanti entra nel dettaglio del personale e delle azioni della Fondazione Arezzo Comunità che sarà in consiglio il 28 ottobre e risponde alle critiche di Bracciali

"Finalmente si parla di contenuti". Così Lucia Tanti risponde dopo che nei giorni scorsi il segretario comunale del Pd di Arezzo, Matteo Bracciali aveva sollevato critiche relative ai contenuti della Fondazione Arezzo Comunità. La consegna dello statuto, della fattibilità e della bozza di accordo tra fondazione stessa e comune per regolarne i rapporti, ha permesso infatti di approfondire temi che finora erano rimasti nascosti. E affinché il dibattito sia approfondito è la stessa vicesindaca Lucia Tanti che ha la delega alle politiche sociali e scolastiche, a dare le sue spiegazioni.

Quale forma giuridica avete pensato di darle?

"Si tratta di una fondazione di partecipazione, con cinque enti fondatori che oltre al comune di Arezzo sono l'Asp Fossombroni, il Thevenin, la Fraternità e l'Aliotti. Sono coloro che da secoli rappresentano i solidi blocchi su cui poggiano le politiche di coesione sociale che comprendono anche quelle educative, in sintesi il welfare. Si tratta di uno strumento pubblico per il terzo settore, aperto anche al privato, ma con la governance pubblica."

Dal punto di vista del personale come sarà composta?

"Innanzitutto sceglieremo un direttore, o attraverso una selezione oppure ci potrà essere una figura di questo tipo tra i quattro soci fondatori. Poi sono previste tre persone impiegate: la prima avrà il compito di rispondere al primo obiettivo cioé quello di dare servizi a chi dà servizi e quindi si occuperà di comunicazione e promozione. La seconda figura, che potrebbe essere ricoperta da un'agenzia o da un singolo professionista servirà per studiare e preparare la partecipazione a bandi, ricevere contributi per progetti. Queste prime due collaborazioni rappresentano due figure a disposizione del terzo settore, per i progetti singoli, per la coprogettazione oppure per quelli della stessa fondazione nel suo insieme.

Poi è previsto un dipendente che transiti dal Comune di Arezzo alla fondazione, ma rimanendo con il contratto con l'amministrazione. Se nessuno darà la disponibilità si procederà con una nuova assunzione."

Con quali entrate si reggerà la fondazione?

"Si parte con un contributo del Comune di 50mila euro, poi nel piano triennale c'è uno stanziamento annuale di 90mila euro, ai quali si sommano i pagamenti di una parte del personale e si arriva a 145mila euro. Poi le entrate arriveranno dai bandi, dalle donazioni. Ma ci tengo a ribadire che un valore enorme che potrà avere la fondazione non dovrà per forza corrispondere a un costo enorme. Non è uno strumento assistenzialista, ma a lungo raggio. Previsto anche il 5 per mille con il quale non tolgo niente alle singole associazioni che hanno il loro, anzi vado a raddoppiare. Quello che arriva dal 5 per mille della fondazione lo redistribuisco."

E chi sono finora coloro che hanno aderito? A che punto siamo della sua costituzione?

"L'adesione formale allo statuto è stata fatta dai soci fondatori e il 28 ottobre la priatica sarà all'ordine del giorno del consiglio comunale che lo dovrà approvare. Per quanto riguarda i soci partner potranno dare la loro adesione formale nel momento successivo a questo passaggio, ma ci sono già 16 associazioni o cooperative che hanno dato il loro appoggio al progetto. Tra questi ci sono Misericordia, Croce Bianca e Croce Rossa, I Care, Autismo Arezzo, Koiné e Progetto Cinque, Calcit, Universo Sociale, Per Talea."

Ma per quali obiettivi nasce questa fondazione?

"Innanzitutto dare servizi a chi dà servivi, è forse la più importante azione da mettere in campo perché ho il terrore che la "gelata" del Covid desertifichi la presenza delle piccole associazioni. Progettare insieme e rendere snella la coprogrettazione e infie essere protagonisti insieme nel gestire alcuni servizi importanti, come quello del dopo scuola ad esempio. Ci sono ad Arezzo numerose esperienze di realtà che propongono questo servizio ludico ricreativo, immaginate il valore di metterli in rete. Ma c'è anche un aulteriore aspetto fondamentale: fare buona promozione, raccontare il volontariato anche per facilitare il cambio generazionale e mettere a frutto le tante energie giovanili che ci sono. Così vorrei lanciare la campagna "almeno un'ora ti vorrei" chiedendo a tutti di dedicare un'ora al mese al volontariato."

Insomma non c'è nessuno smantellamento dei servizi sociali con questa Fondazione?

"No, la Fondazione rafforza la municipalità, non a caso in questo periodo l'amministrazione ha assunto direttamente educatori e assistenti sociali. La storia che ci sarebbero state esternalizzaizoni di servizi cade leggendo i documenti."

Non è questa infatti la critica che ha fatto il segretario Pd Bracciali.

"Rispetto la sua posizione, l'unica che ha criticato sui contenuti, non la condivido, ma lo ringrazio perché almeno adesso parliamo della stessa cosa. Riconosco gli estremi della sua critica."

Ha detto che è un ente inutile.

"E' legittimo che lui dica che avrebbe fatto altro, ma la fondazione è lo strumento per dare benzina per alimentare la macchina. Costa poco? E' Vero, ma io consiglio a lui di mettersi d'accordo con il suo gruppo consiliare che finora ha detto altro. Arezzo Comunità è un'idea un po' rivoluzionaria che in avvio potrà avere dei punti da migliorare, da cambiare, per questo mi aspetto che il dibattito in consiglio comunale verta su questi temi."

Le è stato contestato il fatto che sia uno strumento di campagna elettorale?

"E' uno strumento che l'assessore vuole lasciare alla città per togliere le mani di chiunque sul terzo settore, poi per il giudizio dei cittadini ci sarà tempo. Certo l'ambizione c'è in tutti coloro che fanno politica, sarò contenta se piacerà, ma non ho un fine specifico. Cosa succederà poi lo decideranno gli aretini fra quattro anni. Comunque ribadisco, a questo tipo di dibattito ci sto, perché chi vince governa e chi perde controlla. L'occhio di chi è contrario è utile tanto quanto quello di chi è a favore, l'importante è che si guardi lo stesso quadro."

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