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Rifondazione Comunista: "Deregulation urbanistica in Toscana. Dal centrosinistra una politica di destra"

Il partito polemizza: "Con la scusa del PNRR il consiglio regionale darà il via a colate di cemento e maggior consumo di suolo"

Rifondazione Comunista lancia un grido d'allarme e punta il dito contro la Regione Toscana, colpevole di mettere in atto una pericolosa deregulation urbanistica.

"Lo scorso 21 aprile il consiglio regionale della Toscana ha scritto una bruttissima pagina della sua storia, coerente con i disvalori che caratterizzano l’attuale legislatura. Con la scusa di impiegare al meglio i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stata approvata la proposta di legge 92, che regola definitivamente i conti fra l’attuale maggioranza trasversale di centrosinistra (che attua una politica di destra in Regione) contro la cosiddetta legge Marson e soprattutto contro un’idea di programmazione che vedeva la tutela dell’ambiente e il ruolo delle comunità locali come elementi centrali.

Con la solita logica della eliminazione di “lacci e lacciuoli” di berlusconiana memoria si cancella il baluardo della Valutazione Ambientale Strategica, bypassando completamente il ruolo dei consigli comunali sulle varianti urbanistiche e demandando – solo in parte – alle Conferenze dei servizi la funzione di decisori politici, comprimendo in questo modo la partecipazione e ampliando la possibilità di ulteriore consumo di suolo.

Insomma, invece di una svolta verso un nuovo modello caratterizzato da un green new deal, che pandemia, guerra, crisi economica e ambientale rendono ogni giorno più evidentemente necessario, si va nella direzione opposta. Già la selezione dei progetti fino ad oggi è stata caratterizzata dalla assenza di coinvolgimento e partecipazione, adesso si dà un ulteriore accelerata. A beneficiarne sicuramente saranno gli interessi dei poteri forti, mentre il pubblico interesse generale risulterà ulteriormente compresso.

E a chi afferma che si tratterà di procedure temporanee, è bene ricordare che invece i progetti saranno definitivi e condizioneranno la vita dei cittadini e delle cittadine della Toscana per i prossimi decenni. Rifondazione Comunista lancia l’allarme, già preannunciato da mesi, e invita i cittadini a vigilare. E, pur non essendo presente in consiglio regionale, continuerà ad impegnarsi e a denunciare questi pericoli per l’ambiente e per la popolazione, allo scopo di fermare la deregulation urbanistica".

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