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Rifondazione Comunista Arezzo su sanità toscana: "Chi subisce di più sono Casentino e Valtiberina"

Rifondazione Comunista - Federazione di Arezzo: il nuovo assetto della Sanità Toscana sta peggiorando i servizi sociali, sanitari e distrettuali. Chi ne subisce maggiormente sono i territori marginali come la Valtiberina e il Casentino; occorre...

Rifondazione Comunista - Federazione di Arezzo: il nuovo assetto della Sanità Toscana sta peggiorando i servizi sociali, sanitari e distrettuali. Chi ne subisce maggiormente sono i territori marginali come la Valtiberina e il Casentino; occorre cambiare rotta.

La riorganizzazione del Sistema Sanitario Toscano avviata nel 2015, che ha prodotto un accorpamento delle ASL individuando 3 macro aree, sta disattendendo le aspettative degli utenti e dei territori che, oltre ad essersi già visti privati di servizi e specialistiche ospedaliere, dovranno subire l'accorpamento dei distretti sanitari e quindi un progressivo depauperamento dei servizi assistenziali, sociali e medici che verranno concentrati nei centri maggiori come Arezzo, Siena e Grosseto.

Ci chiediamo a quali vantaggi porti questo riassetto, sia in termini economici che di efficienza, dato che le liste di attesa sono sempre più lunghe e costringono gli utenti a fare chilometri per poter fare una visita e/o un esame.

Già le aree vaste a nostro avviso sono assurde se si pensa che quella "Sud-est", quella che comprende le Provincie di Arezzo, Siena e Grosseto, va dai comuni dell'Appennino a ridosso delle regioni Marche ed Emilia Romagna alle coste tirreniche e insulari come l'Isola del Giglio senza tener conto delle singole esigenze e delle differenze di queste zone.

Rifondazione Comunista già da anni sta portando avanti battaglie sulla difesa dei presidi ospedalieri periferici, dei servizi e di tutte quelle realtà che fino ad oggi hanno avuto un punto di riferimento socio sanitario nella propria città.

Il fatto stesso che, appoggiando l'iniziativa di vari Comitati a difesa della Sanità Pubblica, contribuimmo a raccogliere molte firme a proposta dell'indizione di un referendum popolare per l'abrogazione della L.R. 28/2015 e che poi questa proposta venne resa vana da una ulteriore modifica e ha permesso al progetto di Privatizzazione della Sanità Toscana Rossi/Saccardi/Renzi di andare avanti. Oggi, mentre continuiamo a denunciare tale situazione insieme ai vari Comitati, si assiste dunque alla manifestazione dei primi disservizi che, neanche troppo implicitamente, invitano gli utenti a rivolgersi a strutture private le quali, oltre ad avere il rimborso pubblico, si fanno pagare il ticket per ogni prestazione.

Questo non è tollerabile, la Sanità deve essere efficiente e pubblica, offrire i servizi di base ai tutti i territori in modo capillare, a partire da quelli, come la Valtiberina e il Casentino, che dovranno subire anche l'accorpamento nel Distretto Socio Sanitario aretino.

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