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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Rifiuti dalla Calabria, M5S: "E' tempo di risposte"

Torna alla ribalta la vicenda dei rifiuti che dalla Calabria dovrebbero arrivare in Toscana. A tornare sull'argomento sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle del Comune di Arezzo Paolo Lepri e Massimo Ricci, che spiegano con una lunga nota di...

Torna alla ribalta la vicenda dei rifiuti che dalla Calabria dovrebbero arrivare in Toscana. A tornare sull'argomento sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle del Comune di Arezzo Paolo Lepri e Massimo Ricci, che spiegano con una lunga nota di aver fatto richiesta di accesso agli atti per capire così quale sia l'effettivo valore del contratto tra Toscana e Calabria e quali saranno i conferimenti di rifiuti destinati al territorio aretino.

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L’antefatto è ormai noto, lo riproponiamo dati alla mano: l’8/6/2015 e il 12/6/2015 la regione Calabria, in costante “emergenza rifiuti” e per questo sostenuta finanziariamente da fondi comunitari UE, ha chiesto alla regione Toscana l’assenso alla stipula di un accordo interregionale in previsione di un surplus di rifiuti urbani “tal quali” e scarti delle lavorazioni provenienti dal trattamento in quantità pari a 600t/giorno (con eventuale picco di 800 t/giorno). Quantitativo che non poteva essere interamente coperto dagli impianti in dotazione alla regione Calabria.

In seguito, tra il 23 e il 30 luglio, Ato Toscana costa e Ato Toscana sud (Arezzo, Siena, Grosseto) hanno manifestato disponibilità al conferimento per il 75% a carico di Ato Toscana sud e il restante 25% a carico della vicina Ato Toscana costa.

Venendo al nostro territorio di competenza, per il polo di trattamento integrato di AISA Impianti di Arezzo, si stabilisce un quantitativo in ingresso di rifiuto (codice Cer 200301: Rifiuti urbani domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni non differenziati) di 91 t/giorno per il solo mese di agosto. La volontà del Sindaco Ghinelli, di far passare questa operazione come metodo per abbassare le tariffe, è pura e semplice disinformazione.

L’abbattimento delle tariffe dei servizi, infatti, a norma del decreto legge 66/2014 è conseguibile solo mediante la previa rideterminazione del piano economico-finanziario del servizio stesso e solo dopo si procede alla ridefinizione del regime tariffario. Volendo capire esattamente l’entità di questo contratto, abbiamo deciso in data 27 agosto, di inoltrare ufficiale richiesta di accesso agli atti indirizzata al Comune di Arezzo e a tutte le amministrazioni ed enti coinvolti nella stipula di questo accordo.

Da qui, la richiesta di accesso ad atti, comprese le autorizzazioni per il trasporto dei rifiuti.

Nello specifico chiediamo di:

1- poter visionare la versione definitiva del contratto tra Toscana e Calabria

2- avere accesso alla corrispondenza citata nel provvedimento regionale intercorsa nei mesi scorsi tra le varie istituzioni interessate all’accordo

3- avere copia delle autorizzazioni al trasporto e conferimento in capo alla ditta scelta dalla regione Calabria tramite affidamento in bando di gara

4- avere copia delle autorizzazioni al trattamento e smaltimento in capo ad Aisa Impianti per l’anno 2015, poiché la normativa attuale prevedeva il rinnovo della Aia (Autorizzazione integrata ambientale) ovvero della Aua (Autorizzazione unica ambientale) entro il mese di luglio scorso.

Per completezza di informazione riportiamo qui uno stralcio dell’analisi, effettuata dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, del Rapporto Ecomafia 2014 realizzato da Legambiente col contributo delle forze dellordine: “negli anni sono cambiate le rotte dei rifiuti e le modalità operative, sempre più caratterizzate da processi di compenetrazione e ibridazione tra circuiti leciti e illeciti Da questo monitoraggio abbiamo desunto qualche informazione utile: la quantità di rifiuti che prende la strada verso il sud è quasi trascurabile. La maggior parte dei rifiuti ha come destinazione altre regioni centro-settentrionali come Lombardia, Emilia Romagna o Toscana”.

Il termine per rispondere alle nostre domande è di 30 giorni al massimo. Adesso, la cittadinanza intera ne è al corrente. Perché si fa presto a parlare, ma è la realtà dei fatti che conta e da quella non se ne esce.

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