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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Rientro in classe. Veneri-Capecchi (FdI): “Ancora una volta non si è pensato a riorganizzare il trasporto pubblico"

I consiglieri regionali condividono i dubbi sollevati da presidi e aziende del trasporto pubblico locale

Il 26 aprile è la data del rientro in classe per gli studenti di tutte le scuole fatta eccezione per le superiori in zona rossa. “Lo scorso settembre -  dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri, membro della commissione istruzione - la Regione assicurò di aver varato un piano per il trasporto pubblico all’altezza per garantire alle scuole di tornare in presenza in sicurezza. Purtroppo, a ottobre la seconda ondata, provocata anche dagli assembramenti sui mezzi pubblici, comportò nuove, importanti chiusure. Ad oggi le aziende non sono in grado di far fronte ad un servizio come quello che l’emergenza sanitaria richiede. Si tratta di interventi che abbiamo sollecitato più volte in autunno e in inverno presentando anche atti in Consiglio regionale”. Il numero degli autobus non deve semplicemente aumentare ma raddoppiare visto che non è cambiato il vincolo sul trasporto pubblico locale al 50%. Il distanziamento non può essere garantito sugli autobus se non si moltiplicano le corse. La Regione come intende intervenire per garantire d ogni studente un posto sicuro sull'autobus? Come saranno organizzati gli spostamenti verso le scuole, dato che le aziende di trasporto non hanno mezzi e uomini sufficienti per gestire un afflusso così notevole? La Regione deve assumersi la responsabilità di garantire a studenti e famiglie il maggior livello di sicurezza possibile”.

Posizione condivisa anche dal collega Alessandro Capecchi, anche lui consigliere regionale per Fratelli d'Italia nonché vice presidente della commissione trasporti. “La didattica tornerà in presenza al 100% mentre la capienza degli autobus resta, per motivi di distanziamento anti-contagio, al 50%. I conti, anche stavolta, non tornano poiché a fronte di una riduzione della capienza dei mezzi pubblici non corrisponde un adeguato aumento dei mezzi di trasporto messi a disposizione delle aziende del trasporto pubblico locale. Ancora non sono state definite le modalità del rientro in classe tuttavia le aziende del trasporto pubblico locale e i presidi condividono non poche perplessità. Le aziende del tpl sanno di non avere autobus a sufficienza per raddoppiare le corse e le aziende di trasporto private, che già a settembre e gennaio avevano messo a disposizione i propri mezzi e i propri autisti per il servizio scolastico, aspettano ancora di essere pagate dalla Regione Toscana per il servizio. I protocolli attuati dalle scuole risultano efficaci ma rischiano di essere vani se i ragazzi vi arrivano dopo essersi ammassati sui mezzi pubblici e sulle pensiline alle fermate degli autobus. La Regione deve dunque attivarsi subito per coordinare orari di ingresso e di uscita da scuola scaglionati, come richiesto dai presidi, oltre a sostenere le aziende di trasporto pubblico ed eventualmente privato a cui viene chiesto questo ulteriore sforzo”.

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