Veneri: "La registrazione dei caminetti e delle stufe a legna è un caos, fermate controlli e sanzioni"
Presentata una mozione in Consiglio regionale sottoscritta dal consigliere regionale FdI Gabriele Veneri
Il consigliere regionale aretino Gabriele Veneri torna all'attacco sulla normativa dell'accatastamento dei caminetti e delle stufe a legna entrata in vigore il 1 di ottobre in Toscana. Fratelli d'Italia ha infatti presentato una mozione in merito.
“La nostra Regione si è adeguata tardi e male alle normative europee e nazionali adottando in fretta una serie di provvedimenti per recuperare il tempo perduto e facendo, così, un vero e proprio pasticcio nella regolazione dell'accatastamento di camini e stufe a legna. Dal primo di ottobre i cittadini che non hanno registrato le loro stufe e camini a legna sul portale regionale come previsto dalla delibera 222/2023 della Regione Toscana, rischiano, previa diffida, di incorrere in sanzioni anche fino a 3mila euro. Migliaia di cittadini, del tutto ignari perché è totalmente mancata la comunicazione, ci hanno contattato per chiedere spiegazioni; tantoché l'unica soluzione – a questo punto – non può che essere ritirare e modificare fortemente la delibera regionale, è ciò che chiediamo nella mozione presentata in Consiglio regionale.
Anzitutto, c'è da dire che la Regione Toscana non ha comunicato in modo efficace e puntuale l'obbligo di accatastamento se non con un tardivo comunicato stampa. Sarebbe stato necessario fare una vera e propria campagna informativa che coinvolgesse anche le amministrazioni locali.
Inoltre, ad oggi, non è ancora chiaro quali siano gli impianti che devono essere registrati e con quali modalità. Chiediamo, pertanto, che sia ritirata e modificata la delibera prevedendo una campagna informativa efficace e una puntualizzazione sui tipi di impianti da registrare e chiarendo con quali modalità (possibilmente da rendere ancora più semplici)" dichiarano i componenti del gruppo regionale di Fdi, il capogruppo Francesco Torselli, il vice-capogruppo Vittorio Fantozzi e i consiglieri regionali Alessandro Capecchi, Diego Petrucci, Gabriele Veneri ed Elisa Tozzi.
"Se l'obiettivo è quello di comprendere il numero di impianti a biomasse presenti nella nostra Regione e quanto questi possano incidere nella produzione di PM10, non comprendiamo il silenzio precedente e poi tutta questa furia nel costringere i toscani a dover registrare caminetti e stufe con il rischio che possano incorrere in multe anche piuttosto salate. Chiediamo di prorogare almeno fino alla fine del 2024 l'obbligo di registrazione e che siano sospese le verifiche e tutto il sistema sanzionatorio. I controlli e le sanzioni dovranno essere rivisti coinvolgendo i Comuni visto che sono i soggetti che si devono occupare, con ARRR, del controllo dell'accatastamento.
E' assurdo che nel 2023 per controllare l'effettiva registrazione di un impianto un amministrazione pubblica sia costretta a recarsi per ben due volte presso un'abitazione o un'attività. Ma come è possibile? Uno spreco ingiustificato di tempi e soldi pubblici.
La nostra proposta è aperta al contributo di tutti, perché siamo consapevoli che la materia é complessa ma soprattutto coinvolge da vicino la vita della stragrande maggioranza dei nostri concittadini”.