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Referendum, Rubechi a Sansepolcro: "Il perché del sì alla riforma costituzionale"

Il professor Massimo Rubechi, docente di diritto costituzionale dell'Università di Urbino, è stato ospite a Sansepolcro del comitato "Basta un sì" con l'obiettivo di spiegare la riforma costituzionale per la quale gli italiani sono chiaamti ad...

Il professor Massimo Rubechi, docente di diritto costituzionale dell'Università di Urbino, è stato ospite a Sansepolcro del comitato "Basta un sì" con l'obiettivo di spiegare la riforma costituzionale per la quale gli italiani sono chiaamti ad esprimersi con il referendum di ottobre.

L'incontro si è svolto in piazza Marta, dove Rubechi è partito parlando storicamente della Costituzione per poi arrivare ai cambiamenti pensati dal governo Renzi:

Rubechi, nello spiegare le ragioni della riforma, è partito con l’analizzare storicamente la Costituzione, frutto di un compromesso politico che ha lasciato alcune problematiche irrisolte fin dalla sua emanazione.

Ad esempio il bicameralismo paritario, un sistema presente solo nella Costituzione Italiana, ha la sua ragion d’essere nella volontà dei vari partiti del dopoguerra di contenere il potere della possibile maggioranza a scapito della governabilità, in un momento storico particolare, come quello della fine della Seconda Guerra Mondiale, caratterizzato da forti contrapposizioni ideologiche.

Il Senato, infatti, fu pensato come un limite al potere della Camera dei Deputati, le due camere dovevano avere le stesse funzioni con maggioranze diverse e rappresentare un rallentamento nella formazione delle leggi. Questo ha portato ad una inefficienza legislativa sanata con il ricorso ai decreti legge. Per questo le leggi ordinarie, nella nuova Costituzione, saranno votate dalla sola Camera dei Deputati, che sarà inoltre l'unica a dare la fiducia al governo.

Come cambierà il bicameralismo? Ecco la spiegazione di Rubechi

Il Senato rimarrà anche nel nuovo testo, perché in un sistema dove le regioni hanno potere legislativo, è necessario un luogo dove potere centrale e potere regionale dialoghino, anche per diminuire i conflitti tra Stato e Regioni che negli ultimi anni hanno inceppato il lavoro della Corte Costituzionale, distraendola dal suo ruolo.

Il nuovo Senato, composto da 74 Consiglieri Regionali in carica e 21 Sindaci (che non percepiranno indennità aggiuntive in quanto senatori) avrà un ruolo nel procedimento legislativo sulle leggi fondamentali dello Stato e su quelle che riguardano anche le Regioni.

Durante la seconda parte dell'incontro, quella di discussione con il pubblico, molte domande sono state poste da una platea "affezionata" a Massimo Rubechi che, anche se non vive più a Sansepolcro, qui è nato e cresciuto, che hanno dato origine ad una interessante discussione anche politica sulla riforma.

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