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"Il razzismo è la bestia da respingere"

"Nella nostra radice ideale ci piace simbolizzare al Campaccio e nel suo olivo il segno di pace e d’incontro che ricordava sovente Giorgio La Pira parlando delle tre religioni: cristiana, ebraica, islamica"

L'intervento Giuseppe Giorgi in merito alle celebrazioni per il giorno della memoria.

Il luogo della memoria per gli aretini, l’olivo che ricorda il piccolo cimitero ebraico di Arezzo, la terra sconsacrata ridonata alla città grazie a l’idea di uno dei fondatori dell’osservatorio Demos, il cattolico democratico Alfredo Rossi  allora consigliere comunale. E’ un luogo che abbiamo eletto a simbolo della tolleranza e dell’accoglienza, che unisce il ricordo alla storia, che vuole incardinare la memoria della piccola comunità ebraica nella storia della comunità di Arezzo. Nella nostra radice ideale ci piace simbolizzare al Campaccio e nel suo olivo il segno di pace e d’incontro che ricordava sovente Giorgio La Pira parlando delle tre religioni: cristiana, ebraica, islamica. Costruire ponti ammoniva La Pira sindaco di Firenze e non seminare rancore, odio, divisione. Demos lancia una proposta e un invito: che alla Giornata della Memoria oltre alle istituzioni, alle associazioni, partecipi anche la comunità islamica di Arezzo.

L’antisemitismo torna nella quotidianità italiana ed europea, mai come oggi siamo fieri che Arezzo abbia un luogo della memoria che possa ricordare “ebrei qui" cittadini aretini. Il razzismo è la bestia da respingere e da qualche anno Demos ricorda in questa giornata anche il Porajmos, il “grande divoramento" dei rom e sinti che furono sterminati nei forni nazisti e negli “esperimenti" medici del dottor Mengele, il “dottor Morte". Al Campaccio Demos quest’anno porta 2 rose : la rosa gialla e la rosa bianca.

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