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Ralli (Pd): "Il Sindaco faccia chiarezza su Arezzo Fiere e le strategie di sviluppo"

Domani il Consiglio comunale tornerà a discutere di Arezzo Fiere. E lo farà sulla base di una decisione della Regione Toscana, l’uscita dalla compagine sociale, che la Giunta invita a rivedere. Sarà un’importante occasione di confronto che non...

Domani il Consiglio comunale tornerà a discutere di Arezzo Fiere. E lo farà sulla base di una decisione della Regione Toscana, l’uscita dalla compagine sociale, che la Giunta invita a rivedere.

Sarà un’importante occasione di confronto che non potrà limitarsi a singoli episodi, essendo in gioco il futuro del polo espositivo di Arezzo. In questa prospettiva, ecco i punti prioritari del gruppo Pd.

Arezzo Fiere deve continuare la sua attività e deve essere sostenuto dall’intero sistema, economico e istituzionale. In primo luogo perché è una struttura irrinunciabile per la promozione e lo sviluppo del manifatturiero, a cominciare dal settore orafo. In secondo luogo perchè, con gli investimenti fatti, è uno dei principali poli fieristici della Toscana e dell’Italia Centrale. In terzo luogo perché i bilanci relativi alla gestione e quindi alle attività svolto è positivo. Il suo fatturato è arrivato a 5 milioni e mezzo di euro e l’utile dell’ultimo bilancio è di 255mila euro. La sintesi: Arezzo Fiere funziona ed è uno strumento del quale il sistema economico aretino non può privarsi.

In questi mesi si sono verificati episodi che sono andati in controtendenza a questa necessità. L’Amministrazione comunale ha proceduto con la richiesta del pagamento dell’Imu ed ha fatto addirittura ricorso al pignoramento per riscuotere quanto ritiene dovuto. Facendo parte della compagine sociale, ha quindi pignorato anche se stessa. Ma ad di là di questa curiosità, rimane il dato politico e cioè la netta presa di distanza da Arezzo Fiere, società con la quale non solo si è interrotta la collaborazione ma si è aperto anche un contenzioso di natura legale. E non sappiamo quanto questo atteggiamento, oltre alle motivazioni di natura strategica, possa aver inciso nella decisione della Regione Toscana di uscire da una compagine sociale nella quale lo stesso Comune di Arezzo si sentiva, evidentemente, stretto.

Adesso arriva all’esame del Consiglio comunale una proposta di delibera della Giunta con la quale si invita la Regione a rivedere la sua decisione. Vorremmo che fosse subito accantonato un dubbio politico e cioè che l’Amministrazione di destra del Comune di Arezzo intenda scaricare sulla Giunta regionale di centro sinistra le incertezze sul futuro di Arezzo Fiere. Accantonato questo dubbio e affermata la necessità di garantire davvero un futuro al polo espositivo, allora il gruppo Pd sosterrà ogni azione tesa al suo rilancio. Invitando tutti i soggetti, istituzionali ed economici, a fare la sua parte. Il primo è ovviamente il Comune di Arezzo che nella seduta consiliare di domani non potrà certo limitarsi a formulare un appello alla Regione ma dovrà invece, con la voce autorevole del Sindaco, chiarire quali sono le sue idee e i suoi progetti su Arezzo Fiere. E garantire le concrete e conseguenti azioni. Una parte consistente del futuro economico di Arezzo si gioca domani.

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