rotate-mobile
Politica

Prc Arezzo: "Aderiamo allo sciopero contro le aberrazioni della Buona Scuola"

"Stanno rubando il futuro agli studenti? E loro si liberano dal ricatto, ecco perché abbiamo aderito allo "sciopero alla rovescia", organizzato dall'Unione degli Studenti motivato dalle pesanti conseguenze della Buona Scuola e hanno visto...

"Stanno rubando il futuro agli studenti? E loro si liberano dal ricatto, ecco perché abbiamo aderito allo "sciopero alla rovescia", organizzato dall'Unione degli Studenti motivato dalle pesanti conseguenze della Buona Scuola e hanno visto l’entrata prepotente dei privati nei luoghi della formazione, vivendo sulla loro pelle la crescita esponenziale dei livelli di abbandono scolastico, senza mai intravedere reali misure di garanzia del diritto allo studio. Oggi subiscono lo sfruttamento dell’alternanza scuola lavoro". Attacca così una nota di Prc Arezzo.

Sono gli stessi figli che, nati in una bolla precaria di vita, imparano cosa significa essere manodopera gratuita nelle mani delle grandi aziende che a partire dal terzo anno di scuola superiore con le 200 ore obbligatorie di alternanza per i licei e le 400 ore per gli istituti tecnici e professionali (creando anche divisione tra licei ed istituti che classifica ingiustamente gli indirizzi di studi); con la completa assenza di tutele e diritti che garantiscano qualità e gratuità dei percorsi di alternanza che intraprendono.

La scorsa primavera abbiamo lanciato l’inchiesta nazionale “Diritti non piègati!” sui percorsi di alternanza scuola lavoro in Italia: il 57% degli studenti frequenta percorsi di alternanza non inerenti al percorso di studi e al 40% di studenti sono stati violati i diritti sul luogo di lavoro; il 38% degli studenti ha dovuto sostenere delle spese per le ore obbligatorie e la maggior parte degli studenti vorrebbe decidere sul proprio percorso di alternanza.

Dalla gratuità dei percorsi alla qualità della formazione in alternanza, hanno tutto da ripensare e ricostruire, per questo è stato scritto uno Statuto, attento ai bisogni degli studenti e delle studentesse che vivono sulla loro pelle questa condizione di sfruttamento.

Oltrela gratuità dei percorsi, dall’inerenza di questi all’indirizzo di studi intrapreso questo Statuto prevede l’istituzione di Commissioni Paritetiche per permettere agli studenti di decidere ed organizzare insieme ai docenti le esperienze di alternanza scuola-lavoro; vincola le aziende al rispetto del Codice Etico ponendo l’estraneità alle attività intrinseche di infiltrazione mafiosa, di inquinamento del territorio e di sfruttamento dei lavoratori come minima condizione necessaria per rendere realmente formative le esperienze di alternanza.

La vera alternanza scuola lavoro non è asservita alle logiche e agli interessi del mercato del lavoro e non si vende ai privati nè tantomeno alle multinazionali: dopo l’accordo stipulato dal Miur con i “grandi campioni d’alternanza”, gli studenti sono andati a friggere patatine al Mc Donald’s, a sistemare indumenti a Zara, a fare fotocopie alla Banca d’Italia. Deve essere invertita la retorica che spinge il freno sul loro futuro e sulla loro formazione, il problema non è il luogo in cui vanno a lavorare a gratis, il problema è che gli studenti non sono lavoratori e non devano precocemente entrare nel mercato del lavoro solo perchè qualcuno ha deciso sulle loro vite e preferisce l’accelerazione dei percorsi (ne è una prova la nuova sperimentazione dei licei brevi) e l’espulsione di massa dai luoghi della formazione. Oltre le mancate garanzie del diritto allo studio, arriva l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni che complica tutto nell’assenza di misure di welfare studentesco e reddito di formazione. La scuola non può e non deve essere specchio dei fallimenti del mercato. Le studentesse e gli studenti non vogliono e non possono essere i precari su cui speculare.

La loro idea di alternanza scuola lavoro è gratuita, decisa anche dagli studenti, libera dal ricatto delle grandi aziende e attenta alla qualità della formazione pratica; l'idea di alternanza scuola lavoro non coincide con i percorsi fatti nei periodi estivi e di vacanza, che rendono gli studenti manodopera gratuita diventando più appetibili dei lavoratori salariati.

L'idea di alternanza scuola lavoro si oppone alla beffa della “carta dei diritti e dei doveri” proposta dalla ministra Fedeli ed approvata in Consiglio di Stato appare uno specchio per le allodole non garantendo nessuna tutela allo studente, nè rispetto alla gratuità nè rispetto alla qualità della formazione vincolando ancora di più lo studente all’azienda.

Per questo il 13 ottobre il primo grande sciopero delle studentesse e degli studenti in alternanza, convocando assemblee sindacali dentro le scuole e assemblee pubbliche sull’alternanza nelle piazze, la rabbia ed il dissenso degli studenti per costruire l’alternativa ad un modello di sfruttamento e di lavoro precario che ha prodotto e che i luoghi della formazione non possono rispecchiare ma devono contrastare.

Rovesciando i tempi che stanno togliendo loro e riempiendoli di discussioni nelle piazze di pomeriggio, di momenti di socialità la sera, di riqualificazione dei quartieri con street art tutto il giorno.

Dal ripensamento dell’alternanza scuola lavoro parte la loro rivoluzione dal basso della scuola e del Paese intero perchè si riprendono il loro tempo e non hanno più intenzione di accettare il ricatto a cui sono stati costretti ed avere una scuola funzionale e sicura.

Il Circolo di Arezzo di Rifondazione Comunista mette a disposizione disposizione la Sede in via Po' (zona Saione) e ospitalità a tutti gli Studenti che partecipano all'iniziativa, per informazioni: circoloprcarezzo@gmail.com​

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Prc Arezzo: "Aderiamo allo sciopero contro le aberrazioni della Buona Scuola"

ArezzoNotizie è in caricamento