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Povertà, Tanti: “Cittadini purtroppo coinvolti. Il prima gli aretini era ed è una necessità"

Nella giornata mondiale per la lotta contro la povertà l'assessore alle politiche sociali Lucia Tanti commenta il rapporto Caritas. “Famiglie aretine ‘protagoniste’ purtroppo in un ambito dove non avremmo voluto vederle ma la fase storica...

Nella giornata mondiale per la lotta contro la povertà l'assessore alle politiche sociali Lucia Tanti commenta il rapporto Caritas.

“Famiglie aretine ‘protagoniste’ purtroppo in un ambito dove non avremmo voluto vederle ma la fase storica attuale ci offre dei dati che i rapporti Caritas meritoriamente e periodicamente portano alla luce del sole”.

Numeri definiti “preoccupanti. Le persone coinvolte nella povertà – prosegue Lucia Tanti – sono aretini tra i 50 e i 30 anni, che vivono in famiglia. Dunque, nuclei familiari composti da persone nate negli anni Settanta e Ottanta, due decenni che, seppur con tante difficoltà, erano stati di crescita economica e sociale per il nostro Paese. Quando queste persone nacquero, sono certa che i loro genitori avevano fiducia nel futuro e non pensavano di mettere al mondo figli che dopo qualche decennio si sarebbero trovati in condizione di difficoltà. Questo per fare capire come le condizioni possano purtroppo cambiare, insieme alle aspettative di vita, di lavoro, alla fiducia per quanto la rete sociale di assistenza possa offrire.

Venendo proprio a quest’ultimo aspetto, non posso che rimarcare come la scelta del Comune di Arezzo abbia voluto preparare il terreno per fronteggiare queste nuove emergenze. È ovviamente impossibile arrivare a tutti, coprire ogni situazione di difficoltà, ma l’importante è non farsi trovare impreparati. Quando abbiamo deciso che la Fraternita dei Laici ‘tornasse all’origine’, ovvero a recitare un ruolo di primo piano nella gestione dei servizi sociali, abbiamo voluto favorire un punto di svolta all’interno di una riorganizzazione che riconoscesse finalmente alle aziende pubbliche di servizi alla persona, Fraternita, Casa Thevenin, Istituto Fossombroni, Fondazione Aliotti, in collaborazione con il Comune di Arezzo, un ruolo da protagoniste nelle politiche di coesione. Dunque, tutti insieme in un’unica direzione: supporto agli aretini, vecchi e nuovi, in difficoltà, sostegno ai minori che vivono nel disagio. Oltre che integrazione civica dei nuovi arrivati.

Quando dico ‘tutti insieme’ non posso non ricordare il ruolo assunto proprio dalla Caratis con la quale il Comune di Arezzo ha stretto un’alleanza molto solida e che porta benefici importanti: con la gestione del dormitorio nei mesi invernali, aspetto specifico ma che riguarda sempre una risposta alla marginalità sociale. E con il progetto Sif, al quale abbiamo contribuito, grazie a una delibera adottata recentemente dalla giunta, con 39.500 euro, affidati a Caritas per la gestione di iniziative che vadano a sostegno delle famiglie. Sono oltre 250 quelle che ne hanno usufruito. Azioni concrete frutto di una visione chiara.

I dati del rapporto Caritas – conclude l’assessore – dimostrano che ‘prima gli aretini’ non era uno slogan ma una necessità che la giunta Ghinelli ha tradotto in scelta politica. Lo diciamo a malincuore ma rivendichiamo il fatto, come amministrazione comunale, che anche su questo ambito siamo riusciti a guardare lontano”.

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